giovedì 31 maggio 2012

Riflesso

Accudisco le tue labbra
nel molle respiro che transita
senza pretese. 
Mi inarco e restringo
l'odore del lago, la pelle
che bianca possiedo.


La mia religione è nel verde
dell'acqua che culla e traspare
in ogni pensiero che sfiora
la mia ricordanza.


Negli occhi ho ancora le immagini calme
che voglio che restino eterne
[e già mi pervade il languore
nostalgico di un *grigio perla*]
Rivedo la luce del lago
la sua ampia apertura, all'orizzonte
protetta dai contorni della Grigna.
- affogavo dentro i baci, nel piacere
lussurioso dei sapori -
Gli anatroccoli e l'airone
nell'orecchio di cristallo
e quei falchi clandestini
affamati come noi.


lunedì 28 maggio 2012

Aufgehen

*Iris giapponese*
Le allaccerò le stringhe,
e contemplerò i suoi occhi
così immobili, perfetti

Sul legno di ciliegio
poggia ora la mia mano
le venature azzurre
che il tempo rivela

 la nota prolungata
del mio organo interiore.


Affinare,
i lobi frontali
con rigore d'esercizio
equivale a creare sinapsi
tra i neuroni.
Il risultato
è un condensato di picchi
in evoluzione sul pentagramma.



Ondeggia,
nel calice bianco
la forma perfetta del vino
il rosso rubino
che scioglie al palato languori,
negli arti partiture.




Nuotare nel cielo
lungo il viale del cammino;
reminiscenza dell'Essere


* * *


*



giovedì 24 maggio 2012

ἐν en, "dentro", e τροπή tropé, "trasformazione"


Nessuno potrà cacciarci dal paradiso che Cantor ha creato.
[David Hilbert]




Ritorna,
la magica biglia
disegno divino tracciato sul dorso
del mio palmo rosa,
caldo come un gheriglio
di ruvida noce.

Cratere che traccia le linee
ondulate dei sensi, che taglia le curve
occulte di questo pensiero
(che domina la sera).


lunedì 21 maggio 2012

Cristallizzazione

La scrittura rivela la sostanza
di un carattere amorfo.




Dietro la pelle
c’è l’universo
che non è il mondo
ma l’estensione dell’io.


Il dualismo popola le nostre esistenze
così come la luna esplica le sue fasi.
Chiaro-scuro di un emisfero
la personalità che emerge.

Svuotarsi da tutte le costruzioni mentali
porta l’essere a contatto col non-essere
condizione quasi rapportabile
alla  figura  dello Sciamano.

Ci si isola per ritrovarsi, per riordinare, per ricomporre
sul pentagramma di un tempo tutto nostro
le impressioni, relative, dell’io.
Vorrebbe abbandonarsi – lo spirito –
a questa pace (ambigua) dei sensi
ma il desiderio prevale, e un atavico richiamo si espande
sul palato che esige le spinte - e la sostanza -
di una carne ancora da addentare.



[Lingua cristallizzata
la fama del Poeta.
L’unica vera stesura
è la prima]



Una semplice congiunzione
può creare un dilemma
- disfasia della parola.

venerdì 18 maggio 2012

L'altro da sè

La pelle esige una cura
lo sguardo dell'altro.
E' come un androne
antico e profondo.
Percorrerlo è il respiro dell'atleta.


Considerazione buddhista

La salvezza, nel buddhismo, è la realizzazione assolutamente personale di un individuo che fa assegnamento unicamente su sè steso. Nessuno, e in particolare nessuna comunità sociale, può aiutarlo. Il carattere specificatamente asociale del vero misticismo qui giunge al suo estremo.

Max Weber

mercoledì 16 maggio 2012

Tavola degli elementi



Elementi s-conosciuti
esigono una rivelazione
triadi alle soglie del nulla
proiettati in futuri gironi
nello spazio primordiale del creato
nella geometria dell'atomo slegato
nella chimica dell'occhio che produce
dinamite sottosuolo.



domenica 13 maggio 2012

Ecce homo


- Dirò ancora una parola per le orecchie più raffinate: che cosa io voglio veramente dalla musica.
Che sia serena e profonda, come un pomeriggio di ottobre.
Che sia singolare, sfrenata, tenera, una piccola dolce donna fatta di perfidia e di grazia.... 



Stavo sul ponte, ora,
nella notte bruna.
Di lontano veniva un canto:
gocce d'oro sgorgavano
perse sulla distesa tremante.
Gondole, luci, musica -
ebbre fluivano nel crepuscolo...

La mia anima, una corda
toccata dall'nvisibile,
a sè cantava in segreto
una canzone di gondolieri,
tremando di screziata beatitudine.
- L'ha qualcuno mai udita?...



Friedrich Nietzsche (pag. 49) 

lunedì 7 maggio 2012

Dimensione senza tempo

Se l'uomo in quanto Io pratico, per usare le parole di Kant, concepisce un nuovo tempo del mondo, in quanto Io teoretico riceve di ritorno questo suo tempo sotto forma di spiccioli. Il luogo ove egli può udire questa eco è l'orologio, e precisamente l'orologio nel suo senso più alto.
Così, non solo intorno a noi, ma anche attraverso di noi, è sempre tesa una sottile griglia di tempo trasformato. Ma in noi vive anche la dimensione dell'eterno, un potere che si alimenta alla fonte dell'eterno e che, come il braccio di Gulliver, lacera la ragnatela del tempo dell'orologio. Lì è la nostra forza. (p. 130-131)

tratto da: il libro dell'orologio a polvere, E.J.


 Dal link che riporto quì sotto ho preso l'immagine, il resto è molto ben sintetizzato da Fabio Brotto che ringrazio per certe recensioni.


http://brotture.net/2008/04/19/il-libro-dellorologio-a-polvere/

venerdì 4 maggio 2012

Sinolo

A un'addizione
segue la sottrazione;
leggi della matematica
(o della natura?)
Il fuoco conosce i suoi organi
e gli organi il tono
in sistole e diastole sfuse
- miscela una miccia -
con cui si conduce la formula
arcaica del gioco.


La mente divide gli addendi
la lingua li estrae
(e l'occhio si bea).

Le api di vetro

“C'è chi prevede che la nostra tecnica un giorno sboccherà in pura magia; dunque tutto ciò a cui ora partecipiamo sarebbe soltanto un inizio, in questo caso la meccanica si raffinerebbe in modo da non dover ricorrere a grossolane soluzioni. Segnali luminosi o parole, basteranno, anzi basterà il pensiero” .

“Le api di vetro”, di Ernst Jünger


Opera di Daniele Baron

martedì 1 maggio 2012

Aporia della parola

Nel momento stesso in cui accade
ogni cosa è condannata all'aporia
l'abisso risucchia ogni verbo
disossandone la carne.