giovedì 30 aprile 2015

Erosioni



Si inseriscono troppi dati
Nella memoria
Che poi sia virtuale o virtuosamente reale
A chi importa veramente?
Il bagaglio si fa sempre più ingombrante
E lo spazio meno.





[Gorgia passa quindi a “dimostrare” che se l’esistente potesse essere pensato e compreso non potrebbe comunque essere comunicato (parr. 83-84). Prosegue poi con una interessante definizione del linguaggio]. (85) [...] Perché la parola, dice Gorgia, è l’espressione dell’azione che su noi esercitano i fatti esterni, cioè a dire le cose sensibili; per esempio, dal contatto col sapore, ha origine in noi la parola conforme a questa qualità; e dall’incontro col colore, la parola conforme al colore. Posto questo, ne viene che non già la parola spiega il dato esterno, ma il dato esterno dà significato alla parola. (86) E neppure è possibile dire che, a quel modo che esistono oggettivamente le cose visibili e le udibili, cosí esista anche il linguaggio; sicché, esistendo anch’esso come oggetto, abbia la proprietà di significare la realtà oggettiva. Perché, ammesso pure che la parola sia oggetto, egli dice, tuttavia differisce dagli altri oggetti; e soprattutto differiscono, dalle parole, i corpi visibili; perché altro è l’organo, con cui si percepisce il visibile, ed altro quello, con cui si apprende la parola. Pertanto, la parola non può esprimere la massima parte degli oggetti, cosí come neppure questi possono rivelare l’uno la natura dell’altro. (87) Di fronte a tali quesiti insolubili, sollevati da Gorgia, sparisce, per quanto li concerne, il criterio della verità; perché dell’inesistente, dell’inconoscibile, dell’inesprimibile non c’è possibilità di giudizio.

tratto da: "Del non essere o della natura" di Gorgia da Leontini




L'innamoramento della parola
segue le sue escursioni
lungo i tratti prevedibili della memoria;
quelli imprevedibili
cospirano.



Considerazione sulla poesia

micio Max


"Poesia sceglie come una arrischiata sovrana chi vuole artigiano del suo regno di parole: taluni sono artigiani finissimi e restano in quel regno imperituro come stelle fisse. Altri vi si muovono accolti e prossimi per quella spirale eterna di cui si avvale Poesia per investire, avvicinare col suo potere i suoi prescelti. Sicuramente il mio è un pensiero di psicologia medievale, ma sappiamo che l’uomo è anche simbolo e specchio e ogni giorno, per quelle specchiature nella dinamica metacreativa, avviene la bellezza dell’incontro."

Adriana Gloria Marigo



micio di montagna



mercoledì 29 aprile 2015

Topos graphein

 


È nella nostalgia
che l'esilio si fa carne.




Pelle del cosmo



Hai scelto questa foto
e il cane che tenevo in braccio
è morta lei, sei morto tu.

il foglio rimane bianco
 quando una morte riempie ogni spazio
resta l'ordito, in trama nascosto
il protagonista.

L'identità,
disperde i suoi frammenti
lungo tutta un'esistenza;
può definirsi il solido che avanza
sulla mensola -luce a tutti
gli effetti -

Non siamo niente,
siamo meno di niente
se la natura avanza.




domenica 26 aprile 2015

Partenza

Il battello giunge puntuale
Sembra conoscere
Ogni moto interiore
Navigando la superficie dei sensi
Il lago è l'apparizione
Di un'ombra sospesa
Che vibra sul piombo dell'acqua
Appercezione pura del mio cuore
Unita a una separazione.






lunedì 20 aprile 2015

Animus


Il gattino fa balzi assurdi
sulla finestra
-      La caccia all’insetto è furiosa -
(Ogni angolo esige una cura
l’ordine che vogliamo stabilire)
Intanto il mio pensiero vaga,
ciò di cui ho bisogno
-      stanchezza fisica e tumulto psichico -



Tu vedi le montagne
e io vedo gli alberi
e i gatti che si accucciano
all’ultimo sole di aprile
- fieri e selvaggi -
come la mia anima
quando li osserva immedesimandosi
nel Tutto.





venerdì 17 aprile 2015

La quiete


Non bisogna trattenere i morti
Lo so.

 Ma il legame non ha pregiudizi.