sabato 28 aprile 2012

Lo stile come avventura

Dietro una frase ben proporzionata, soddisfatta del suo equilibrio e tronfia della sua sonorità, si nasconde troppo spesso il disagio di un animo incapace di accedere attraverso la sensazione a un universo originario.
E' forse sorprendente che lo stile sia maschera e confessione insieme?

tratto da: La tentazione di esistere, E.M. Cioran

* * *

Mi sto ritrovando in parecchie deduzioni di questo scrittore, all'apparenza così distante e schivo, ma che conosce molto bene le spinte viscerali del mondo.
Io ho scelto di percorrere il lungo "Padiglione auricolare", scoprendo che la maschera è lo scudo, e la confessione la moneta che misura la debolezza dell'uomo da un lato, la sua individualità dall'altro, il pericolo di scoppio, nell'insieme.
La personalità di un uomo: una mina chiusa nel pugno.


- nella scrittura il sesso non esiste, esiste la sessualità che si vuole trasmettere -

venerdì 27 aprile 2012

Ermeneutica (del cinismo)

La ricerca perversa dei Segni
è una fornicazione interiore,
deriva da un testo in-scritto nel corpo.
Tecnica di interpretazione,
di cui per diletto si avvale
la nostra coscienza.
Smascherare  dall'origine il lemma
di un nuovo linguaggio
è la forma.

Vanità che si ostenta
del nulla.



* * *

Perchè si pensa così di rado ai cinici?
Non sarà perchè hanno saputo tutto, e hanno tratto tutte le conseguenze di questa  suprema indiscrezione?
Forse è più comodo dimenticarli. Perchè la loro mancanza di riguardi per l'illusione ne fa delle menti avide di insolubile.

(Emil Cioran, Lacrime e santi)

mercoledì 25 aprile 2012

Omeomerie

La realtà
è composta da due facce;
lo spazio tridimensionale
e l'immagine olografica che vi proiettiamo.
Ma le informazioni, nello spazio,
sono un ologramma tridimensionale.
Usiamo i semi di Anassagora
come fossero la terza realtà.


Medusa,
schiacciata sul cranio
imprime ra-mi-fi-ca-zio-ni.
Ti stringo nel pugno
e mi esplodi.

*
Basterà il pensiero
a far sboccare
in pura magia
l'universo della pelle.

mercoledì 18 aprile 2012

Sturm und Drang

*L'età dell'innocenza*.
Più si guardano i dipinti di Reynolds più ci si convince che vi sia un solo fallimento: cessare di essere un bambino. L'Eden proietta nel passato questo stadio della nostra vita, ci consola della nostra infanzia svanita. Guardate quella mano delicata che il fanciullo tiene contro il petto, come per difendere timidamente la propria felicità! Reynolds ha veramente capito tutto questo? Oppure quegli occhi pensosi esprimono un vago spavento davanti a ciò che sarà necessario perdere?
I bambini, come gli amanti, hanno il presentimento dei limiti della felicità.

E.M. Cioran, Lacrime e Santi

* * *

Per tutto il periodo in cui lavorò al Messiah, Händel si sentì trasportato in cielo.
Egli stesso confessa di non aver fatto ritorno in terra finchè non ebbe terminato il suo lavoro.
Eppure, se lo paragoniamo a Bach,  Händel è di quaggiù. Ciò che in Bach è divino in lui è eroico.
La vastità terrestre è la nota tipicamente Händeliana: una trasfigurazione del fuori.
Bach unisce la visione drammatica di un Grünewald alla interiorità di un  Holbein;
Händel unisce la pesantezza e la linearità di  Dürer all’audacia visionaria di Baldung Grien.

* * *

Dio si insedia nei vuoti dell'anima.
Sbircia i deserti interiori, perchè a somiglianza della malattia egli predilige occupare i punti di minor resistenza.Una creatura armoniosa non può credere in Lui . 
Sono stati i poveri e gli infermi a: lanciarlo, ad uso e consumo di chi si tormenta e dispera. 



Ogni volta che penso alle aspre solitudini ove alcuni monasteri si stagliano su uno sfondo di grisaglia, tento di capire le tetre soste della devozione, il tedio all'ombra del velo. La passione della solitudine da cui nasce -
l'assoluto monastico - questa divorante sete di Dio, cresce con la desolazione dei luoghi che le fanno da cornice.
Vedo sguardi che vanno a frantumarsi lungo i muri, cuori che nulla ormai saprebbe tentare, tristezze senza musica. La disperazione sorta tra un cielo e un deserto parimenti implacabili, ha prodotto l'esarcebazione della santità.
L'aridità della coscienza, di cui si lamentano i santi, è l'equivalente psichico del deserto esterno.
Tutto è niente - questa la rivelazione iniziale dei conventi. Così comincia la mistica. Tra niente e Dio c'è meno di un passo, perchè Dio è l'espressione positiva del niente.

* *

Mentre ascoltate Bach, vedete germinare Dio.
L'opera di Bach è generatrice di divinità.
Dopo un oratorio, una cantata o una Passione, Dio deve esistere.
Altrimenti, tutta l'opera del Cantor non sarebbe che un'illusione lacerante.
....Pensare che tanti teologi e filosofi hanno sprecato notti e giorni a cercare prove dell'esistenza di Dio, dimenticando la sola... 

* * *

Che cosa farei senza il paesaggio olandese, senza Salomon e Jacob van Ruysdael o senza Aert van der Neer? Ognuna delle loro tecniche suscita in me sogni collegati alle nuvole, alle tinte crepuscolari e alle brezze marine, alle distese mutevoli fatte per avvolgere il solitario. Altrettanti commenti sulla melanconia.

Gli alberi, isolati o stretti l’uno all’altro sotto un cielo troppo vasto;
gli animali, che non brucano l’erba ma l’infinito, gli uomini, che non vanno da nessuna parte e aspettano nei recessi dell’ombra – tutti partecipano di un mondo dove la luce stessa anticipa il mistero. Ciò che Vermeer di Delft, il maestro dell’intimità e dei silenzi confidenziali, ci svela nei suoi ritratti e nei suoi interni rende palpabile il silenzio senza ricorrere a forti chiaroscuri, mentre Jacob van  Ruysdael, più poeta che pittore, lo proietta nello spazio senza limiti, in un chiaroscuro monumentale.
Si sente il silenzio dei crepuscoli, è il fascino desolato del paesaggio olandese, a cui bisogna aggiungere una certa vibrazione, senza la quale mancherebbe alla malinconia il tocco poetico.
Il chiaroscuro olandese, con tutto il suo mistero, è estraneo alla trascendenza. Forse la melanconia è refrattaria all’assoluto.
Esiste, in arte, un criterio che non sia l’avvicinarsi al cielo?
 (...)
Tra la Spagna e l'Olanda vi è l'incommensurabile distanza che esiste tra la disperazione e la malinconia. perfino Rembrandt ci invita a riposare nell'ombra, e tutto il suo chiaroscuro non è che attesa della vecchiezza.
(...)


Nel Greco, figure e colori fiammeggiano verticali. Anche in van Gogh gli oggetti sono fiamme, e i colori ardono. Ma sparpagliati orizzontalmente. Van Gogh è un Greco senza cielo, un Greco senza un altrove.
In arte, il centro di gravità spiega, se non la struttura formale e la differenza degli stili, certamente l'atmosfera interiore.
Per il Greco il mondo si precipita incontro a Dio,
per van Gogh si rivela nell'incendio...

sabato 14 aprile 2012

*Ercola* di Elio Copetti


Proiezioni - indisturbate - di prāna
masturbano gli occhi.
Eclisse dentata
la bestia nascosta.
Bicipite brachiale in stato di grazia.

- Due ventri ed un unico punto -

martedì 10 aprile 2012

Piccolo mondo


Qualche frammento della giornata di ieri, 
immortalato in una minuscola telecamera kodak.
Interno ed esterno.
Anima e spirito.
(io)


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venerdì 6 aprile 2012

Buona Pasqua!


* * *
Perigonio violetto, insenatura
stilo e stimmi
- l'ovario -
Si origina in senso verticale
il lungo stilo giallo

La sua divisione
accade in tripetali rossi.

lunedì 2 aprile 2012

Affermazione del Tempo

Abbiamo bisogno di spazi
da sincronizzare alla luce
di un dire
dettato da ciò che ci accade.
E' un bisogno di affermazione del tempo
- della nostra presenza nel tempo -
Tutto ciò che è reale
è pesante.

*Rain* di Vihren Chakarov