domenica 26 febbraio 2012

ideogrammi

È l'attenzione
che ci modifica il dettato;
segue un suo corso preciso
distante dall'enfasi del cuore.



Intessere il vuoto di corpi
attraverso l'invisibile sentire.
- lo spazio è un crepuscolo aperto -
Le cose contengono cose
matrioske imperfette che celano luoghi
immagini affetti.
La coscienza è la barriera che trattiene
prigioniera la sua ombra.

Tutto fiorisce e sfiorisce
sotto occhi che accarezzano il cristallo.
Senza l’immersione
siamo naufraghi inconsapevoli.

È nella tua lingua
che la mia lingua prende
la forma perfetta del suono.
Beve la goccia scavata
nel cono di luce;
lo assimila e lo scopre.

Chi dedica la vita all'ascolto
sacrifica una parte del reale (del sè?)
- vive in bilico -
tra due mondi sconosciuti.

Sèntiti appartenere alla terra
come la radice alla profondità;
vertigine è ciò che dall'alto tu guardi
annullando te stesso.

Meridiana del mio centro
l’arcana divisione della luce
in petali seziona la magia
nell’attimo che sorge
nel sole che ricrea.

Ridonda
sulla pelle con urgenza
domanda in simbolo schiusa
- accogliere un silenzio –

Ci compiace
il delicato tocco
- la visione -
dell’essere leggero
- sostanza che attraversa
l’energia -

La percezione cambia
quando semini il distacco dalle cose
e la mente stira i passi dentro l’ombra
che attraversa ogni pensiero.
Realtà è solo ciò che comprende
il tuo campo visivo.

Nei margini
la rabbia è confinata
piramide raccolta,
mucchietto
di cenere inesplosa.
Lanciarla nel vento disperde
- particelle -
Minuscole entità in cerca di luce.

Ci si può riconoscere
in una forza, in un sangue, in un canto
energia benedetta che irrora
energia benedetta che riempie.
Bellezza che resina crea
decreando la vena.

Banalità del bene
leccarsi le ferite,
spurgare una forma
- accondiscendere -
La rabbia permette lo sputo
coscienza più tenera
sotto.

La ragione è una barriera
che ci relega
- inibisce -
Siamo chiusi dentro un uovo.

E’ la distanza
dal tempo e dal corpo
che svela il sentimento
- la natura lo conosce -
La sua immersione pura
la – non paura –
di poter –ci – morire.

Nel distacco sta la forza
primigenia
- plena -
Stantuffo solitario
operosa mente.
Trama sottile che lega dislega sapori
oscillando tra il buio e la luce
del nostro sentire.

Abbattere
lo spazio temporale del non detto
violare le sue leggi; raggiungere il contatto.
Nel punto più remoto, ritrovarti.

Mi chiedevo se
di un gesto incompiuto
il tempo avrà pietà
di chiuderne il ciclo.

12 commenti:

  1. è vero, non c'è niente di nuovo in queste poesie, a parte il titolo e la leonessa...
    la mutazione fa parte degli esseri viventi!;-)

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  2. Carla una poesia molto interessante, pensiero messo in versi, pensiero diventato parola musicale, ogni paragrafo meriterebbe un approfondimento, ciò che mi ha colpito particolarmente è
    "La coscienza è la barriera che trattiene
    prigioniera la sua ombra."
    sia perché mi sembra cogliere l'essenza della poesia, che io vedo come uno sforzo di uscire dal meccanismo della coscienza per accedere all'indicibile, sia perché l'ho sentito risuonare in me nel profondo...

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    1. Grazie Daniele, mi piace questo tuo sentire risuonare nel profondo un pensiero che io sento essere il pensiero dell'umanità...e non lo dico per presunzione ma per sensazione.
      a presto :-)

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  3. Condivido pienamente l'analisi poetica e musicale di Daniele.

    "La coscienza è la barriera che trattiene
    prigioniera la sua ombra."


    E' terrificante.
    Ciao Carla.

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    1. è dalle cose terribili che nasce la rivelazione.
      ciao Gus

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  4. Mi chiedevo se
    di un gesto incompiuto
    il tempo avrà pietà
    di chiuderne il ciclo.

    bellissime tutte, ma questa è una incrinatura dentro il cuore, una preghiera di perdono, a se stessi più che ad altro/i

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    1. carissima, grazie,
      un'incrinatura che desiderava ritrovare il suo incastro...
      ciao!

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  5. Hanno colpito anche me le ultime parole e ho provato a rispondere ed ho sperato che il gesto incompiuto rimanga tale e che il tempo nulla possa.

    Una buona serata

    Roberto

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    1. sorge un interrogativo (tra i tanti)
      siamo noi a decidere
      o il tempo?

      Buona giornata a te, Robertino Meister!

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  6. Gesto incompiuto. Anche queste parole mi hanno sollecitato il ricordo di un pensiero chassidico: saremo giudicati non per quello che abbiamo compiuto ma per quello che non abbiamo compiuto. Una poesia ricca di pensiero. Per chiudere il ciclo dobbiamo però immaginare un eterno ritorno, dove ciò che torna è la differenza della ripetizione.
    Wolf

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  7. sono sempre stimolanti i collegamenti al pensiero classico, l'eterno ritorno, l'incessante flusso cosmico, il tempo.
    Alla fine si ritorna sempre al Vico :-)
    tutto sembra uguale, a ripetersi, ma la differenza sostanziale siamo noi a farla, è l'uomo.
    Buondì anche a te, Emanuele Giordano!

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  8. eccola quà, la mia poesiola sull'uovo che cercavo...con leonessa di guardia è il massimo!

    La ragione è una barriera
    che ci relega
    - inibisce -
    Siamo chiusi dentro un uovo.

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