Come si evince da un saggio di Heidegger: In cammino verso il linguaggio, non può esistere poesia senza la verità,
quella verità che l'uomo si porta DENTRO ed esterna con il logos,
quel logos che si unisce alla forma per dare origine all'essenza: Ousìa =
la Natura della COSA che non muta nel tempo.
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C'è un pazzo nella nostra voce
mentre parliamo, che teniamo prigioniero:
è il malessere tra noi
che viene dall'intenderci.
V
Come mai le cose aprono le ali perchè io passi?
Ho paura di passare tra loro, così tranquille coscienti.
Ho paura di lasciarle dietro di me a togliersi la Maschera.
* * *
Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
* * *
Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
eppure Pessoa afferma che il poeta è mentitore, il più raffinato dei mentitori, sarà perché da conoscitore della verità, la vuole tenere per sé?
RispondiEliminaMi nomini Pessoa!Grande!
Eliminaquello del mentitore è un paradosso
La menzogna è stilisticamente voluta, ma non solo
È un bisogno di schermarsi
Difesa dal dolore, rifiuto della sofferenza
La frantumazione del Sé si trova in parecchi poeti, lui però ne rappresenta l’apice.
Pessoa rappresenta la pluralità dell’umano che in sé nasconde più personalità.
La maschera del mentitore in realtà è lo schermo ironico che permette la rivelazione di ciò che è profondamente nascosto al poeta stesso e che poi emerge, prepotente e decisivo, rivelando tutti gli aspetti di una personalità in catalogabile, nominando però quelle più emergenti con gli eteronimi di: Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Alvaro De Campos.
*Tutto ciò che è profondo ama la mascherà* scriveva il grande Nietzsche profeta. Infatti il destino di Pessoa era già racchiuso nel suo nome, che in portoghese significa -persona - che in latino indica la maschera dell'attore mentre in francese suona come - nessuno -
a tal proposito aggiungerò una sua poesia sotto il post perchè forse è stato proprio lui ad individuare l'*anima* del poeta.
Grazie per questa stimolante osservazione.
è il non detto che cela il detto (o verità).
"Cos'è la verità?" dice Ponzio Bowie nel Cristo di Scorsese.
RispondiEliminaNon ti chiedo come ha risposto il Cristo di Scorsese.
EliminaCerte domande poste da atei hanno in genere una risposta scontata.
*Nessuno* può rispondere a una domanda del genere.
EliminaCiao Elio!;-)
Che stimolanti le Vostre osservazioni, Grazie!
RispondiEliminami riprometto di rispondervi appena mi sarà possibile.
"La natura della cosa che non muta nel tempo"
RispondiEliminaE' una matrice posta, donata.
Stefano
direi che è l'immanenza.
Eliminaquoto quello scritto da max...
RispondiEliminama al tempo stesso credo che il poeta sia anche "portatore" di verità oggettive...
è un buon "vestitore" di parole... se no, che poeta è??
un abbraccio stretto..
m.
Se il poeta vuole essere portatore di verità oggettive, pecca di superbia.
EliminaIl poeta, prima di tutto, deve portare la sua voce - candida - in pasto ai porci.
e per questo ci vuole coraggio.
bell'intervento Carla, la sua voce candida in pasto ai porci, ah, che meraviglia
Elimina:-)
Credo che il poeta (definizione notoriamente imbarazzante per il poeta stesso) non debba portare nessuna verità. Ci pensassero gli storici e i cronisti a questo. Condivido invece l'affermazione di Carla circa il "portare la voce candida in pasto ai porci" proprio perchè il poeta non è un produttore di divinazioni ma esaurisce il senso di se nel momento in cui ha dato voce al suo vedere, al suo sentire. Del suo "pensiero e sentimento" restano quindi le parole, a cui concede magari un'architettura più o meno elegante e incisiva e, infine, la splendida (e per certi versi eroica) condivisione di ogni possibile meraviglia e nausea dello scibile umano. (e ciò che dico, ovviamente, non esaurisce niente e non rivela nulla)
RispondiEliminaun abbraccio
Grazie anche a te, gentilissimo Gautier...
Eliminala tua sintesi è perfetta.
un caro abbraccio a tutti!:)
essere mille o uno...
RispondiEliminagli innumerevoli eteronimi di ogni poeta
si celano nei versi
a volte a sua insaputa...
un rimando all'Uno, nessuno e centomila di Pirandello calza a pennello in questo quadro.
EliminaGrazie Cristina, e benvenuta anche a te!