Poggi il tuo profilo scuro sul buio
la pelle rosa disegna contorni
sapore di rosa posa la mano, piano
indugia la lingua lungo
il padiglione - d'oro - sinuoso
genziana l'amaro linguare, l'odore
di spezie nel buio.
*
Riempie la stanza
la magia di un
odore, la pelle
di buono
che sa
l'incantesimo
il suono
io
vorrei gridare
ma è lui
lo strumento perfetto
taglia l'aria, affila
nell'anima un nome.
con un tocco di ginepro e caffè viene fuori una grappa speciale!:-))
RispondiEliminaMi piace l'aggettivo (o verbo?) "linguare", profilo nel buio.. allora lo associo a questo mio schizzo http://www.premioceleste.it/opera/ido:113170/ Ciao
RispondiEliminaaccidenti Elio, volevo scrivere linguale aggettiva, della lingua. probabilmente è stata una svista...
RispondiEliminail tuo disegno è bellissimo...
mi piace che tu ci abbia visto una donna, io l'ho scritta dal mio punto di vista di donna...vedendoci un uomo :-)
l'ho corretta :-)
RispondiEliminaGrazie :-)
RispondiEliminaanche linguare è corretto secondo me, e devo dire mi suona meglio. Io tengo quello :-)
sai quanto amo le contaminazioni e qui nei sensi esaltati dai contorni di pelle, dalle penombre, dal gusto... hmmm
RispondiEliminami scrivi poi la ricetta del grappino?...
per elio... bellissimo disegno, l'evocazione qui è data dall'androginia della figura... bella contaminazione di arte, di poesia, di gusto, come dicevo prima...
RispondiEliminaElio, mi stai facendo venire seri dubbi sul termine da usare sai?:-)
RispondiEliminaMirella, grazie
la ricettina è subito data, ecco gli ingredienti:
chicchi di caffè
bacche di ginepro
radice di genziana
zucchero
(le dosi vanno ad occhio:-)
si lascia macerare il tutto in grappa bianca minimo un mese e va tenuta in zona fresca.
:-)
qui ci sono sapori, intuizioni, sensi
RispondiEliminaun abbraccio Carla
:-)
Molto bello il disegno "scultoreo", bella anche la foto di presentazione (di Elio). Naturalmente tutto è principio e sinestesie, così è stata letta da me, necessita di freddo secco, cosa voglia significare non so... una buona serata Carla.
RispondiEliminaMic.
Buon giorno amici miei!:-)
RispondiEliminacosa dite, devo aggiungerlo sotto il bel disegno di Elio?
Devo ammettere che nella prima stesura della poesia avevo usato il termine *linguare* quindi forse è più appropriato...
chissà se le modifiche che apportiamo ai nostri scritti sono sempre positive.
la prima versione era questa:
Poggi il tuo profilo scuro sul buio la pelle
Rosa disegna contorni il sapore posa
la mano, piano indugia la lingua lungo
il padiglione - d'oro - sinuoso, genziana
l'amaro linguare, l'odore
di spezie nel buio.
Ringrazio dei complimenti e saluto tutti quanti. Riguardo al "linguare", se c'è qualcuno ufficialmente "autorizzato" a forzare i vincoli convenzionali del linguaggio quello è certamente il poeta all'interno della propria poesia. A me piaceva la possibilità di interpretarlo anche come verbo, ma il punto diventa allora: quanto bisogna farsi condizionare dalle preferenze altrui? Credo non si possa procedere se non "a sensazione". Ciao
RispondiEliminaLinguare linguare. D'accordo con Elio. Potere di Mishima e del ginepro.
RispondiEliminaUna poesia sensuale!
RispondiEliminaBrava.
Ciao.
Elio, allora si può dire che ho inventato un nuovo verbo, mi piace l'idea...il poeta possiede il potere di creare, perchè inventare equivale a creare.
RispondiEliminaLuca, Mishima mi ha influenzato molto, è vero, ma il padiglione in questione è soprattutto quello auricolare...
quello del *sentire*
Gus, la sensualità,ora, è marcata dal sassofono.
Titolo azzeccatissimo... complimenti! Tutti i sensi in un accordo perfetto.
RispondiEliminaUna buona serata
Roberto
era il rumore
RispondiEliminadi soffio
sfiorato
a fiorire umido
antera gonfia
filamento avvoltolato
dentro il sospiro.
Ciao Carla, buon lago!
Maurizio
Grazie ad entrambi! Buona Epifania...
RispondiEliminaEccola
RispondiEliminahttp://img37.imageshack.us/img37/2804/toporififi.jpg