lunedì 5 dicembre 2011

Ghlòssa (mou)

Stin anasa pou tremi
- mazhèvo -
to derma tis ichos

kai traghùdhi to kalonì.

*

Nel respiro che trema
- raccolgo -
la pelle del suono

e canto la bellezza.















* * *

Einai stin glossa sou
pou i glossa mou pernei

tin telia morfì tou ihou
pini i stagona sto fos;

to exomioni kai to anakalipti.

*

è nella tua lingua
che la mia lingua prende
la forma perfetta del suono.

Beve la goccia scavata
nel cono di luce;

lo assimila e lo scopre.

* * *

aplono ton afhenikò
kai sou prosfero tin lipsi
tou fridiou
anastenazontas sto polmoni
aplomeno ston tiflò spasmò
stin ptisi xilion, - sta xili,
xoris anasa

distendo la mia giugulare
offrendoti il piglio
del ciglio
ansimante nel polmone
teso allo spasimo cieco
nel volo di labbra - su labbra -
in apnea

* * *

ichnos adiorato
spitha mia skepsis
kintondan se mes'ta kimata
- i kapni i copsi i ourani -
mistirio mou, glossa
na mporusa na se diashiso
san spitha gemati
to fos aplomeno
dosmu tin maghia.

*

impronta impercettibile
scintilla di un pensiero
guardarti tra le onde
- i fumi i solchi i cieli -
aperti oltre confine
Mistero mio, linguaggio
poterti attraversare
come scintilla piena
in luce riversata
tu dammi la magia.

2 commenti:

  1. una lingua, il greco, che esalta la bellezza e il significato dei tuoi versi... bellissime poesie

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  2. Ciao carissima, grazie.
    Sul vecchio blog avevo raggruppato tutte le mie *ecricsi fotòs*.
    Tutti noi abbiamo una *lingua* che sentiamo più consona al nostro dire, sia per musicalità, vuoi per espressione...
    (magari quando ho tempo ne aggiungo qualcuna:-).

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