sabato 26 novembre 2011

Spirito critico

Lo spirito critico si matura con la lettura e l'esercizio.
Si tratta, sostanzialmente, di un lavoro di cesellatura sulla parola e sul senso che ne può derivare.
Sa con precisione dove va tolto il superfluo.
La sottrazione è la sua formula.

Per questo il lavoro di critico è un mestiere difficile, egli deve essere assolutamente imparziale su ciò che deve esporre nel suo giudizio critico.
Se esagera con le descrizioni e con gli aggettivi, rischia di risultare ridondante.

Io sono arrivata a pensare, nel caso dovessi desiderare di pubblicare un nuovo libro di poesie, di non farmi scrivere nè prefazione nè postfazione.
Il lettore potrà godere, in piena libertà e senza condizionamenti, del privilegio di deciderle lui.







19 commenti:

  1. Buondì Carla. Penso che lo spirito che qui descrivi si possa dir meglio "autocritico", ovvero pertinente all'autore, al suo "laboratorio". Il critico non ha, a mio modo di vedere, il compito di ricostruire queste scelte (in fondo imponderabili) quanto di considerare l'artefatto - o l'autore inteso come insieme delle sue opere - per connetterlo, relazionarlo, a un quadro più generale, ad una "narrativa" intellegibile.

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  2. ben detto Elio, ma per essere autocritici bisogna prima essere critici, a mio avviso.
    non credo nell'esistenza di un buon critico, se devo essere sincera, proprio perchè se tale persona esiste, deve essere quasi paragonabile a Dio.

    (la maggior parte dei critici di oggi è di parte, mentre il critico vero, quello con la C maiuscola, è quello che esprime il suo giudizio ad occhi chiusi).

    vuoi un esempio...uno a caso...?
    una persona che conosco legge una bellissima recensione, lunga ben tre pagine, fitta di concetti.
    risultato: viene sminuito tutto ciò che viene a seguire perchè la presentazione è fin troppo dettagliata.

    il critico deve esserlo in toto. nel bene
    e nel male.

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  3. per essere più chiara, il vero critico, non deve solo scrivere *elogi*.

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  4. bellissimo tema. Concordo sull'imparzialità, anche se in poesia è cosa estremamente difficile, in quanto il testo "sollecita" ognuno di noi in modo diverso, o può non sollecitare affatto. Il critico di mestiere, oggi, ha il compito di promuovere il prodotto, o di stroncarlo per sembrare colto. Sono cattivello? può darsi, forse un tantino cinico, è che vorrei quest'arte rimanesse sempre fuori dalle regole di mercato.

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  5. se è vero che la poesia è verità
    allora il mercato con questa parola non deve avere niente a che fare.
    la poesia è la nudità dell'anima, se si mette sul mercato diventa prostituta.

    e questo è un bel guaio...

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  6. Senza contare i criticoni... dopo kant e la psicanalisi, penso al bel libro "tipi psicologici" la funzione dell'estetica ha i suoi bei problemi. L'importante è il "prossimo libro"!. Il dotto Antoni Pizzuto, romanziere d'origine siciliana disse: "Ho letto Kant, (in lingua originale,ha tradotto nel 41, critica del giudizio) ci vorranno ancora molti anni affichè venga compreso d'avvero". Non ci sono tutti gli elementi perchè si possa comprendere, basta forse essere disposti ad accettarlo. Ecco questo è il mio domenicale, buona domenica Carla.

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    1. Kant ce l'hai proprio nel cuore, ora capisco...
      e capisco anche che la comprensione è una delle cose più difficili da raggiungere.
      buona domenica a te, quì il tempo non esiste!
      :-)

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    2. e sul comodino...

      un buon inizio di settimana ciao.

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    3. io ci tengo: Lezioni americane di Italo Calvino.
      e un piccolo dizionario di termini filosofici che è la fine del mondo.
      Buon inizio anche a te!
      (p.s., fammi sapere quando compi gli anni che ti faccio gli auguri!:-)

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    4. Orrore...! (soprattutto per i miei compi-anni) La tua indulgenza nei miei confronti, e non solo, è regale. Quindi perdona le mie uscite... Le lezioni americane... lessi tempo fa qui in rete un pezzo critico di Claudio Giunta, mi sembra che sia lui, spero di ricordarmi bene, ma non te lo segnalo altrimenti mi mandi al plotone d'esecuzione per il mio compleanno, come giusto "regalo" che è il 16. naturalmente si parla di gusti ed io sono piuttosto abitudinario (e sgarbato). Grazie per il pensiero degli auguri gradisco ed apprezzo la tua -gioia nell'animo- se mi è peremesso esprimere questa mia impressione.

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    5. sono andata a stamparmi il pezzo di Claudio Giunta così me loleggo con calma....in fondo le lezioni americane sono *appunti per delle lezioni*, qualsiasi critica è ammessa.
      tornando al compleanno, hai detto che sei a dieta?
      bene bene....allora bisognerà preparare un banchetto!:-))

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    6. Ho letto quel pdf, un anno fa, oggi l'ho riletto è breve e si legge in video. Quando lessi lezioni americane mi suscitò ilarità, non mi piace Calvino è fu gioco forza. Trovai nello scritto di G. su l.a. quel che avevo all'epoca pensato. Ho letto di G. alcuni saggi su Dante che ho trovato ignobili, quindi facciamo che sono pari. almeno equidistanti. Naturalmente sono solo impressioni.

      Un banchetto dici... una specie di pratica sadica culinaria, un Lucullo obbligato a guardare... terribile ma forse giusta punizione per la mia insolenza e presuntuosa saccenza.

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    7. il pezzo che ho stampato non è il pdf che intendi tu, l'ho preso da quì: http://www.minimaetmoralia.it/?tag=claudio-giunta
      devo ammettere che è sempre interessante leggere delle critiche perchè è proprio da queste che si attinge una propria opinione.
      ho trovato interessantissimi anche i commenti.
      mi sono trovata sulla stessa linea di Girolamo De Michele. Lezioni americane non deve essere visto come il capolavoro di Calvino (grande narratore) ma una sintesi del suo pensiero, delle sue aspettative...
      la sottrazione a cui sottopone la parola nasce da un grande lavoro di sintesi.

      buona giornata Michele!

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    8. Leggo ora i commenti che mi hai segnalato. Come hai letto anche tu sono opignoni, alcune discordanti, altre critiche, altre persino stizzite. Come sempre, i personalismi, la personalità, il proprio "io" pare che debba reaggire. Giusto che sia così. Per alcuni la letteratura "salva", per altri è solo un altro mezzo per ragionare per porsi percetti. Interessante sempre.

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    9. Pag. 55, la mia pagina preferita del libro(c'è ancora il segnalibro:

      -Già dalla mia giovinezza ho scelto come mio motto l'antica massima latina Festina lente, affrettati lentamente.
      Forse più che le parole e il concetto è stata la suggestione degli emblemi ad attrarmi. Ricorderete quello del grande editore umanista veneziano, Aldo Manuzio, che su ogni frontespizio simboleggiava il motto Festina lente in un delfino che guizza sinuoso attorno a un'àncora.
      L'intensità e la costanza del lavoro sono rappresentate in quell'elegante marchio grafico che Erasmo da Rotterdam commentò in pagine memorabili. Ma delfino e àncora appartengono a un mondo omogeneo d'immagini marine; e io ho sempre preferito gli emblemi che mettono insieme figure incongrue ed enigmatiche come rebus.
      Come la farfalla e il granchio che illustrano il Festina lente nella raccolta di emblemi cinquecenteschi di Paolo Giovio, due forme animali entrambe bizzarre ed entrambe simmetriche, che stabiliscono tra loro un'inattesa armonia.-

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    10. Aldo Manuzio... è nato a pochi passi da qua: Bassiano paesino dei Templari. Costruito a forma di mente umana, come labirinto. (Manuzio... niente è per caso e niente è enigmatico...) solo indicazione per comprendere le apparenti contraddizioni. Tutte le religioni, sono indicazioni alla congiunzione degli opposti. -Così i latini, diversissimi dai romani.-
      Saprai che in latino altezza e profondità, hanno lo stesso significato. Questo perchè il monte più alto del Lazio antico -dei latini- era il monte Cavo (sacro), un vulcano. Stando nella sommità eri nel posto più alto ma al contempo c'era la profondità del monte cavo appunto, un vulcano spento. Così per i latini è il -luogo- a parlare, sono le cose che "parlano" (locuzione). Apparentemente in contraddizione altezza e profondità... Mi sono regalato un e-reader della sony. Mi sono scaricato da internet in un giorno 36 romanzi ecc,,(gratis!) me ne son già letto uno: Lo strano caso del dr. Jekyll e mr.Hide. Ti consiglio di provare questo lettore con tecnologia a inchiostro sono uno spettacolo... si legge come in una pagina di un libro. un buon sabato.P.s. queste son discussioni che non possono essere fatte per iscritto, sono questioni per iniziati, volendoci scherzare sopra. Grazie per avermi fatto condividere una pagina a te cara.

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    11. Grazie Michele, ho letto con interesse....e hai ragione, è difficile trattare questi argomenti da una certa distanza...
      per quanto riguarda la lettura di cui parli, a me il libro piace averlo tra le mani, sentirne la consistenza, sfogliarlo e annusarlo! :-)
      Buona domenica a te!

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  7. Grazie Michele, ho molto apprezzato il tuo domenicale :-)
    ne approfitto per farti sapere che da te non si riesce a commentare perchè manca l'opzione di invio del commento.
    Ciao!

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  8. grazie... Devo capire come funziona. Cercherò di riparare ciò che ho involontariamente "creato".

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