nell’ora che tarda
la sera stellata tremante
Averti trovato e sapere
di nuovo negli occhi
quell’oro del seme,
la luce che porta la gioia
ad un cuore bambino.
*
Tu non chiedi nulla
solo mi dai
questi occhi nuovi
l’immensità di un luogo
che sacro racchiude le forme
ma i sensi dispiegano un punto
- Qui, sopra l’alloro -
Nel chiostro che vibra
unisono il nostro respiro.
*
Quale nome la bellezza
reca dentro il tuo sorriso?
Giacinti alimenta la notte,
così nitida e stanca.
- L’inverno sta fuori -

Di rosa il cielo danzava
e tutto d’intorno taceva
dal cuore del lago
nel viola più intenso
- La sera –
Qui dentro mi batti
nel verde marino rubato
ai tuoi occhi sapienti…
Qui dentro al saluto del cielo
m’inchino.
*
Urna di fuoco
la mia bocca
la rosa che posa
sul rosso cratere le dita.
Urna stellata
la notte che
mi porti.
l'inchino te lo faccio io, la bellezza trova degna dimora qui
RispondiEliminaGrazie Massimo, voglio rendere questa dimora *Regale*...
RispondiElimina:-)
bentrovata.
RispondiEliminaaer
Tracima sensualità questa tua nuova Carla. Una sensualità elettrica, serica. Brava. Ciao
RispondiEliminaaer, bentrovato!
RispondiEliminaLuca, tutto merito della giusta ispirazione...
grazie :-)
Bellissimo.
RispondiEliminaIo scrivo qualcosa in:
http://guspensiero.blogspot.com