domenica 20 gennaio 2013

Natura e Spirito


Cercano tutti una visibilità
così lontana dall'essenza dello spirito.
Cezanne insegna un avvicinamento
alla Natura dettato dal bisogno:
riscoprire la SENSAZIONE.


L'estetica è espressione di un colore
povero come la sua essenza;
attraversarla è sperimentare
la riscoperta di un gusto.



Elogio alla bellezza

Pubblicato da marinomagliani su febbraio 2, 2007
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di Carla Bariffi
Trovarti
nell’ora che tarda
la sera stellata tremante…
Averti trovato e sapere
di nuovo negli occhi
quell’oro del seme,
la luce che porta la gioia
ad un cuore bambino.
*
Tu non chiedi nulla
solo mi dai
questi occhi nuovi
l’immensità di un luogo
che sacro racchiude le forme
ma i sensi dispiegano un punto
- Qui, sopra l’alloro -
Nel chiostro che vibra
unisono il nostro respiro.
*
Quale nome la bellezza
reca dentro il tuo sorriso?
Giacinti alimenta la notte,
così nitida e stanca.
- L’inverno sta fuori -
*
Di rosa il cielo danzava
e tutto d’intorno taceva
dal cuore del lago
nel viola più intenso
- La sera –
Qui dentro mi batti
nel verde marino rubato
ai tuoi occhi sapienti…
Qui dentro al saluto del cielo
m’inchino.
*
Urna di fuoco
la mia bocca
la rosa che posa
sul rosso cratere le dita.
Urna stellata
la notte che
mi porti…

4 Risposte to “Elogio alla bellezza”


  1. Marino detto

    Carla, leggendole mi spiegavo il tuo interesse per la Aleramo, c’é la stessa febbre, e una luce, e il lato interno delle cose, il viola che amava Cezanne, basta e avanza per un mondo. Grazie

  2. Paola detto

    mi permetto un breve tentativo d’ascolto.
    d’ascoltarti:
    - trovarti.
    ma non sempre nella notte stellata
    non sempre in un cuore bambino.
    - bellissimo:
    tu non chiedi più nulla
    Tu non chiedi nulla
    solo mi dai
    questi occhi nuovi
    l’immensità di un luogo
    che sacro racchiude le forme
    ma i sensi dispiegano un punto
    - Qui, sopra l’alloro
    ma al chiostro vibratile, decade
    perde la delicatezza delle sue pietre pesanti.
    lo stesso il respiro dannatamente all’unisono
    sempre all’unisono. meglio una cacofonia
    sincronica o lasciare che chiuda di sopra l’alloro.
    - i versi della terza (tutti letti ad alta voce, come tutti delle altre)
    sono perfetti.
    la quarta, a parte i tre puntini che mi depistano ma è un mio problema -
    ha l’avventura di un dolcissimo ritmo remissivo
    di un’offerta completa,e anche d’un jeu delicato ma sottilmente masochista.
    e il crepitio frontale:
    Urna di fuoco
    la mia bocca
    la rosa che posa
    sul rosso cratere le dita
    punto. chiudere con le dita-
    un caro saluto
    paola

  3. Carla detto

    il mio grazie…
    Lo vedi quel porpora acceso?
    s’infiamma nel solco
    tra i monti
    fino a stordirmi
    di viola il respiro trattengo
    - ancora un momento -
    Nell’ora che scivola lenta
    Rubandomi gli occhi.

  4. Paola detto

    grazie a te.
    paola

4 commenti:

  1. il richiamo alla mimosa e ai limoni di Sicilia...
    irresistibile!

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  2. Nell'immagine che apre l'Elogio alla bellezza
    c'è l'antico acciottolato che porta alla mia cara Abbazia di Piona.
    Tutto ritorna, diceva qualcuno.

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  3. Che strano questo trapianto di un pezzo di LPELS sul tuo blog, ormai sei una maga dell'html :-)
    Belle poesie e bei commenti.
    Ciao

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    Risposte
    1. Grazie Elio, i bricolage di sensazioni sono la mia passione :-)
      mi hai fatto ricordare quando avevo perso quella mia poesia sulla biglia...si era cancellata per sbaglio ma tu l'avevi salvata...
      ce l'hai ancora?

      ciao, carissimo!

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