giovedì 22 marzo 2012

Considerazioni sulla bellezza

…La bellezza è una cosa terribile e paurosa. Paurosa, perchè è indefinibile, e definirla non si può, perchè Dio non ci ha dato che enigmi. Qui le due rive si uniscono, qui tutte le contraddizioni coesistono. Io, fratello, sono molto ignorante, ma ho pensato molto a queste cose. Quanti misteri! Troppi enigmi sulla terra opprimono l’uomo. Scioglili, se puoi, e torna salvo alla riva. La bellezza! Io non posso sopportare che un uomo, magari di cuore nobilissimo e di mente elevata, cominci con l’ideale della Madonna e finisca con l’ideale di Sodoma. Ancora più terribile è quando uno ha già nel suo cuore l’ideale di Sodoma e tuttavia non rinnega nemmeno l’ideale della Madonna, anzi, il suo cuore brucia per questo ideale, e brucia davvero, sinceramente, come negli anni innocenti della giovinezza. No, l’animo umano è immenso, fin troppo, io lo rimpicciolirei. Chi lo sa con precisione che cos’è? Lo sa il diavolo, ecco! Quello che alla mente sembra un’infamia, per il cuore, invece è tutta bellezza. Ma c’è forse bellezza nell’ideale di Sodoma? Credimi, proprio nell’ideale di Sodoma la trova l’enorme maggioranza degli uomini! Lo conoscevi questo segreto, o no? La cosa paurosa è che la bellezza non solo è terribile, ma è anche un mistero. E’ qui che Satana lotta con Dio, e il loro campo di battaglia è il cuore degli uomini. Già, la lingua batte dove il dente duole.

Tratto dalla prefazione di: Confessioni di una maschera di Yukio Mishima
 I fratelli Karamazov
F. Dostoevskij


Ecco un chiaro esempio di bellezza, questa è un'opera di Vihren Chakarov presa da quì:
http://www.premioceleste.it/opera/ido:114928/

in essa si può denotare evanescenza che evoca presagi, nostalgia della foresta fluviale, di ciò che mantiene equilibrio e nutrimento alla terra...evaporazione di un colore che va privandosi della sua forza vitale con l'avvento del progresso, nostalgia di un'era incontaminata e assoluta come solo la bellezza può essere.
ecco; la bellezza contiene in sè un'era preistorica.


Aggiungo la farfalla di Elio che ingloba la parte estetica del bello
e la parte scura, interiore, che dovrebbe rappresentare il mistero.



*Into the wild* è il film che ho visto ieri sera...un respiro profondo...
e si torna al concetto di bellezza come autenticità di un sentire più libero.



La musica araba non solo è bella, è affascinante!


*l'altra sera ho visto un documentario sui leoni , le gru e le gazzelle indiane.
Una meraviglia queste ultime, considerate sacre e lasciate libere di mescolarsi alla popolazione*


Germogli

Spurga, la vite
la linfa genuina
ramifica e attraversa
- in sospensione -
l'eternità dell'attimo.


[le opere firmate dallo stile inconfondibile che trasmettono la bellezza della natura senza la presenza dell'uomo sono sempre di Vihren Chakarov scoperto su Celeste]


* * *


Che meraviglia Darwin in questa posa...
(mi ricorda qualcuno...)


18 commenti:

  1. niente è più assolutamente soggettivo della bellezza, altrimenti non si spiegherebbe come si possano conciliare pareri diversi, a volte infinitamente inconciliabili

    RispondiElimina
    Risposte
    1. S.Tommaso D'Aquino indicava tre requisiti della bellezza: integrità, simmetria e, così traduce Croce, chiarezza.
      Joyce invece, più intelligentemente, traduce la terza parola con radiosità, indicando la capacità che la bellezza ha di comunicare qualcosa che non si vede, il potere cioè di emanare qualcosa che nell'oggetto si annuncia, ma non si identifica con i suoi aspetti sensibili.
      Finalmente ho capito Tommaso quando parla del potere di emanare qualcosa che nell'oggetto si annuncia, ma non si identifica con i suoi aspetti sensibili.
      Tommaso parla del bello dentro, del bello interiore quando diventa speciale. Il bello fuori diventa inutile, ininfluente.
      Il bello fuori se non è illuminato dalla bellezza interiore diventa monotono, ripetitivo fino ad annoiare. Bellissima la parola radiosità che esprime infatti una continua speranza di luce nuova e di maggiore bellezza, di una bellezza che non muore mai, ma che si rinnova nel tempo. Infatti quando vedi che una persona è radiosa, è bella e non ha età.

      Elimina
    2. Yukio Mishima separa la ragione dal cuore. Nel nostro io interagiscono l'affettività e la ragione, nel senso che un sentimento viene filtrato dalla ragione che lo rigetta se dopo una valutazione immediata riconosce che si tratta di qualcosa che ci fa del male.
      Ciao Carla.

      Elimina
    3. Allora, facciamo una precisazione sulla questione di bellezza dal mio punto di vista, perchè la bellezza è anche sogettiva...
      innanzitutto per me la bellezza è asimmetrica
      ha due facce proprio come la nostra interiorità e l'esteriorità che trasmettiamo agli alri.
      Quando si arriva a percepire - il nesso - che le separa e le unisce, allora ci troviamo di fronte a questo meraviglioso *abisso* definito: Bellezza.

      Elimina
  2. Complimenti ,molto belle e significative soprattutto le ultima frasi!
    Buona notte! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ho altre opere nel cassetto...
      (la tasca di Eta beta!;-)

      Elimina
    2. in naftalina naturalmente

      Elimina
    3. le idee sono sempre fresche, te lo assicuro!;-)

      pvarola pdi pEta pBeta!
      (pla pnaftalina pio pme pla pmangio!!!:-)))

      Elimina
    4. da tal marsupio non può che uscire qualche gustoso spuntino, naftalina naturalmente... ciao Carla una buona settimana.

      Elimina
  3. Riassumo in breve ciò che ne penso (e mi scuso per la lunghezza). E' troppo facile definirla soggettiva, una scorciatoia per non pensare a cos'è la bellezza. Insieme cercare di definirla oggettivamente, come si è fatto spesso, è azzardato e non tiene conto del fatto che il gusto è storico. E' stata soprattutto la concezione occidentale, prima platonica poi ripresa dal Cristianesimo a considerare la bellezza come un via verso il trascendente (era considerata un trascendentale alla stregua dell'uno e del bene). Nella bellezza venivano apprezzati soprattutto l'ordine, la proporzione tra le parti, l'armonia, la grazia (movimento adeguato e preciso), l'elevazione che la sua contemplazione comportava. La bellezza era in primo luogo l'incarnazione della divinità ed il veicolo per l'elevazione, in secondo luogo era l'immagine del bene e la via al bene. In periodo greco e romano la sensualità nella bellezza non era ancora penalizzata, come avverrà invece con l'avvento del Cristianesimo, soprattutto in età medioevale; tuttavia c'era già l'idea che un qualche cosa di oggettivo potesse essere colto nelle forme sensibili e che potesse esserne separato. Sulla base di queste fondamenta il Cristianesimo ha spiritualizzato la bellezza rendendola eterea, separandola dalla sensibilità e dalla sensualità, conferendogli un colorito cadaverico, dandogli una sfumatura angelica. Non a caso, l'ideale femminile per eccellenza è diventata la Vergine. Questa estrema desensualizzazione della bellezza è andata di pari passo con il relegare ogni altra forma di bellezza nel peccato, nell'impuro e nel male, in ultima analisi. Questa separazione tra bellezza spirituale e bellezza sensibile andavano di pari passo con la distinzione tra anima o mente e corpo, tra piacere che deriva dalla contemplazione del bello e piacere sensuale e sessuale. E' ben percepibile questo dualismo nel passo qui sopra riportato.
    Altre concezioni hanno invece insistito sul fatto che la bellezza è un mistero indipendente dal bene o dal male (sto pensando a Baudelaire), ha valore in sé.
    Se devo dare una definizione "mia" di bellezza che vada al di là del dualismo classico: "La bellezza può assurgere a valore solo se non ripercorre le strade già battute, può essere ideale solo se non si fa veicolo di trascendenza e di eternità, bensì all'opposto veicolo di immanenza e gratuità, struggente presagio della sua propria fine e vaga speranza di futura felicità. Il piacere che dona è misto all'angoscia, gioia pura incrinata dalla coscienza della necessità del suo sfiorire"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bella la tua considerazione sulla bellezza, Daniele...grazie.
      è giusto partire dalle origini e definire bene anche l'aspetto oggettivo della bellezza, quello che abbraccia il mondo, e tu lo fai sapientemente.
      il periodo greco, si...Aristotele e la simmetria, l'ordine!
      ed è bene ricordare come per Platone il bello è un concetto che trascende i fenomeni sensibili, in quanto manifestazione del bene da cui l'uomo muove alla contemplazione delle idee.
      che bella rivelazione!
      il pensiero sul concetto di Bellezza che ti è scaturito pensando a Baudelaire è splendido!
      Grazie Daniele, a presto

      Elimina
    2. "la bellezza è la miglior lettera di raccomandazione", fammi essere aristotelico. sulle "proporzioni" di tal bellezza, se trascendere ed avventurarsi nell'anoressia odierna non opino; rimango un aristotelico vuaierista, sulla favola platonica non ho mai dato credito.

      Elimina
    3. io trovo sia l'intelligenza e, di conseguenza, l'istruzione.

      Elimina
  4. Belli questi confronti sulla bellezza! Un saluto e un buon week-end a tutti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Elio, ricambio!
      e aggiungo ogni connessione che mi viene spontanea...:-)

      Elimina
  5. Ehi, ma come sei provocante nell'ultima foto...
    Splendido l'intero post
    Stefano

    RispondiElimina
  6. la bocca è il mio punto forte!
    Grazie per la tua costante e piacevole presenza.
    in queste sere mi fa compagnia Anna Achmatova...
    e il lago, naturalmente.

    RispondiElimina
  7. ... e non solo la bocca, credimi... ma questo è gossip.
    Restando seri posso dire che mi affascina il tuo modo di porti verso la letteratura d'alto livello... complimenti.
    Stefano

    RispondiElimina