domenica 6 luglio 2014

Il bicchiere



Gobba a ponente
segna il primo quarto
verso la luna piena.
Se è vero che esiste un declino
del corpo e della mente
ora posso affermare
che esiste anche una crescita.
Lo spazio fa da conduttore;
chi muore si ritrova.

*

Un pube rasato
imiterà la luna
solo per i tuoi occhi
e allora vedrai
le sinapsi aprirsi
e il corso del sangue fluire.

*

è nella nostalgia
che l'esilio si fa carne.

*

I ragni trasparenti
con le lunghe zampe a cavalletta
sono scomparsi.
Me lo ha fatto notare mia zia.
Mi ricordano la tenerezza.

*

Ogni notte serro i denti
come se una staffa
mi mordesse la mandibola.
Al risveglio ho il terrore di vedere
l'incisione farsi strada nella pelle.



7 commenti:

  1. l'opera in apertura è di Friedrich: donna al tramonto del sole
    mi ci immedesimo, adoro Caspar, le sue atmosfere surreali

    la capra invece viene da Camaggiore, occupa i prati della casera ai piedi del Muggio ...Ah! che vista da lassù!

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  2. Belli, belli questi tuoi versi...

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    1. Grazie Mirella
      in fondo la poesia serve anche a esorcizzare il malessere che popola l'essere
      la poesia, l'ho sempre sostenuto, arriva oltre il semplice raziocinio, libera da ogni male
      e così la bellezza ...

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  3. come grani di una stessa collana, ognuno splende per sé

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  4. la perdita della tenerezza attraverso l'immagine, detta da un familiare che ci ha toccato l'infanzia.. è un bell'artificio..

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    1. l'artificio è congeniale alla parola scritta
      sarebbe impossibile esprimerlo diversamente

      anche se oggi, camminando lungo la stradina che costeggia la sua antica casa, ho provato sensazioni che mi hanno ricondotto a quel tempo
      la materia cambia sempre, ma le sensazioni posso riemergere uguali.

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