martedì 6 maggio 2014

Ipostasi



Sulle pietraie indugiano ancora
lingue di neve.
è un'altra dimensione
quella che crediamo ancora intatta
- tutto sulla terra genera fango -
Le vie dei canti fanno parte
della nostra identità perduta
sapere di averle percorse
forse ci potrà salvare
dall'indigenza verso cui si inoltra
l'umanità che non sa più riconoscersi.

Una substantia, tres personae
Anima, Animus, ombra.
Costellazione dominante,
quando si riesce a conciliare
le due anime e l'ombra.
Il grumo di sangue emergerà
sciogliendosi.

16 commenti:

  1. bella. quindi mi dai ragione sulla ragione!

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  2. Quale ragione, che poesia e scienza si comprendono...?:-)
    certo c'è un nesso che può legarle...il desiderio di comprendere il significato delle stelle, l'origine del mondo, la bellezza del creato...interrogativi prima che scientifici, ontologici e filosofici.

    il quadro che ho messo l'ho visto ieri sulla copertina di un libro, si tratta di un'artista di nome Franco Gentilini, interessanti i suoi lavori...

    era un pò che non riuscivo a scrivere, sono contenta di esserci riuscita, grazie Michele!

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  3. Essendo la poesia una scienza esatta, si. naturalmente bisogna comprenderne il significato.
    Ma spesso si confonde sentimento e razionalità, conducendole a visioni, questioni d'opposizione, dialettica. E lasciandosi confondere dai segni.. le scie che lasciano le "ridondanze" di queste due funzioni. la ragione è comprensiva d'ogni funzione, include e mai separa.

    L'elegia ha avuto sempre un posto d'onore, tra gli echi della vita, il lamento sottaciuto, la complessità della voce che si fa carne (dolore). la, le riflessione è complessa. Un saluto.

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  4. perchè ti ostini ad affermare che la poesia è una scienza esatta?
    io non la penso esattamente così ...
    la ragione non deve occupare la poesia con il suo peso, la poesia, per essere tale, ha bisogno della leggerezza delle sensazioni...

    definire cosa è la poesia veramente non è semplice, ci giocano dentro diverse componenti, dalle letture agli stati d'animo alle visioni ecc.ecc...

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  5. ti sei fatta una nozione di ragione dandogli dei connotati ed una individualità (quasi maschili), la ragione non ha nulla a che fare con lo specifico delle funzioni o limitate a queste, se dovessimo darle un peso è più vicina all'aria, allo spirito che alla materia e per i luoghi comuni sovente questo sembra paradosso, ho compreso cosa tu intendi per ragione, ma non è quella, se posso permettermi, sovente si scambia e si confonde con la funzione di pensiero (razionalità). O a quella del senso dandogli un'arbitrarietà, la capacità di dividere... al contrario la ragione ha proprio il compito d'usare tutte le funzioni "democraticamente" evitando che una sulle altre possa eccedere, quello che idealmente s'intende per armonia.

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    1. ottimo, potrei essere d'accordo sulla definizione di ragione
      ma, cosa c'entra la ragione con l'ipostasi?

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  6. "definire cosa è la poesia veramente non è semplice"

    vi sono due condizioni: è potremmo dire, se dovessimo individuare troveremmo più' adatto essere "ideali" ossia concepire una idealità per identificare, una volta identificato cosa è la poesia potremmo definirla.
    quindi abbiamo nella semplicità due scuole, l'ideale (platone) che identifica e chi definisce (aristotele) ad es. quindi una volta individuato il nostro soggetto, potremmo con tutte le varianti definirlo. Ora sappiamo che la poesia è un prodotto psichico è quindi ha a che fare con l'immaginazione.
    Le immagini sono uditive, visive, motorie, olfattive, tattili, gustative e olfattive. le più' importanti sono visive, uditive (le più' usate).

    quindi dovendo tradurre l'immaginazione nello specifico della poesia useremmo usiamo la parola, questa è generalmente ascoltata "cantata".
    ma per far questo "traduciamo" l'immaginazione in segni (significante). E' opportuno chiederci quale sia la migliore lingua (Dante) dice quella materna, quella con cui tu hai maggior familiarità, ma anche quella più' adatta a cio' che vuoi "rappresentare" (ecco perché commedia perché con la poesia non si fa altro che traslare l'immaginazione)...

    a quale scopo?
    semplice a confutare la ragione, a che questa possa recepire e spiegare la non arbitrarietà dei sensi univocamente ma dandogli pari dignità dimostrando che questi hanno capacità nel risolvere e nel completare cio' che singolarmente sarebbe impossibile. scopo della poesia è quello di creare un "linguaggio" atto a superare il linguaggio stesso nell'espressione mai univoca di una singola posizione. In un certo senso la poesia è scienza esatta perché assolve al compito primario della sintesi dandogli un primato, quello appunto della ragione. (in parole molto povere)

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    1. questa me la assimilo con calma perchè voglio risponderti bene...

      grazie per gli stimoli Michele!:-)

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    2. Sei sorprendente!
      Dai la definizione di poesia partendo dall’analisi finale, dal processo già formato, concepito, illustrato…
      Vista così più che una poesia sembra si parli di un prodotto elaborato dalla mente e dai sensi confezionato sulla misura di un ragionamento studiato a puntino prendendo come spunto i pilastri della letteratura a partire da Platone per arrivare a Dante passando per Aristotele (nominandone solo alcuni)
      Ma, prima della stesura, quando il processo avviene nella mente e tocca i sensi…ciò che attraversa il poeta è pura catarsi…perciò mi piace pensare alla poesia come a qualcosa di molto libero, non studiato, non intaccato dalla ragione che valuta se è meglio un certo metro, un certo verso, un certo lemma…
      D’accordo, poeti come Montale (e come tantissimi altri) ragionano sulla formazione dei versi e sul significato delle parole (anche io qualche volta lo faccio) ma soprattutto, ciò che rende la poesia preziosa per la sua rivelazione, non è tanto l’aspetto estetico, è l’archetipo che è in grado di far emergere….perciò la ragione non è necessariamente connessa alla poesia, la poesia la trascende.

      Per esempio, la poesia qui sopra l’ho composta nel giro di dieci minuti, prima ho pensato ai concetti che volevo focalizzare, poi alle letture del momento, poi al paesaggio.
      Alla fine ho legato gli elementi tra loro creando una certa armonia.
      Ne è risultato qualcosa che non credo abbia a che vedere solo con la parte razionale di una persona, ma ha a che vedere con tutto il suo mondo.

      Ecco, sono d’accordo con te quando affermi che scopo della poesia è creare un linguaggio.
      Un linguaggio dei sensi prima che della ragione, a mio avviso.

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    3. Carla qualsiasi cosa abbia scritto (non oso rileggere) alle quattro del mattino, peraltro di getto, chiedo perdono.

      ma posso ripetere quello che so: razionalità e ragione son cose diverse.





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    4. avevo notato l'orario notturno, non preoccuparti, qualsiasi cosa mi scrivi io la leggo con interesse e piacere. un confronto di idee è sempre positivo per l'arricchimento personale ...

      ragione e razionalità derivano da una stessa radice, quella dell'intelletto.
      ma ti posso assicurare che la poesia non può funzionare solo con la ragione, ci vuole il sentimento, altrimenti non penetra, resta una cosa fredda e inanimata, sterile.

      ciao mio caro Michele!

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  7. "Sulle pietraie indugiano ancora
    lingue di neve.
    è un'altra dimensione
    quella che crediamo ancora intatta"

    Carissima Carla, in questa poesia ci sono bellissime immagini e "La Sirena" del famoso Gentilini impreziosisce ma non adombra.

    Un sorriso
    Tiziana

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    1. pensa che l'ho presa dalla copertina di un libro di Giovanni Arpino: La trappola amorosa.

      ciao cara, ricambio il sorriso :-)

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  8. Amo molto l'aspetto meditativo della tua poesia, Carla. E scusa l'impertinenza: quando arriverà un nuovo libro con i testi che vai pubblicando qui, magari assieme ad altri inediti?

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    1. Dipende tutto da cosa mi propone una buona casa editrice, sto diventando esigente! ;-)

      a parte gli escherzi, se vuoi ti mnado qualcosa di nuovo scritto in montagna...adoro i tuoi abbinamenti artistici!

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  9. Aspetto. Grazie! E che la cosa sia di buon augurio per un nuovo libro.

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