mercoledì 28 marzo 2012

Eoni (esseri intermedi tra Dio e il Creato)

Non hanno tempo
certi frammenti predisposti del nostro sentire,
quando attingono a una fonte di sapere.
Sono veicolati da minuscoli eoni,
volatili e potenti,
come certe vitamine
che sotto la lingua rilasciano
lente percezioni sensoriali.


Accade così
anche con la memoria.




















































Narcotizzati
i predatori della notte
dietro maschere di vetro
non sanno cosa vedono.
Sono uomini menomati
della forma animale più pura.




* * *

http://rebstein.wordpress.com/2012/03/28/gadda-carlo-emilio-ix/#comment-21041



http://rebstein.wordpress.com/2011/02/28/diana-e-atteone/#comment-21045

30 commenti:

  1. felicemente ispirata da un post di Francesco Marotta :-)

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  2. Le emanazioni dell'Uno sono ciò a cui cerchiamo di attingere sempre, proprio perché più vicini a noi. Gli eoni avvicinano l'uomo alla divinità con la loro opera di mediazione e viceversa.
    Interessante poesia Carla che ha il pregio di trattare con originalità un argomento interessante ed inusuale.
    Buona serata!
    Un abbraccio!

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    1. Carissimo Daniele, ricambio l'abbraccio e ti dico che quando la poesia riesce ad esprimere (mantenendo intatto il suo fulcro segreto vitale)ciò che emana dal corpo seguendo le correnti dello spirito, allora la parola diventa forte e indispensabile, una sorta di archè.
      ciao!

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  3. un viaggio sensoriale a più dimensioni... mi piace

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    1. si cara, sarà un bel viaggio ciò che intraprenderemo sotto questo post, dal momento che quì mi ci àncoro...
      a presto!

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  4. Mi crea un particolare contrasto l'espressione "minuscoli eoni", perché il significato di eone che si è depositato per primo nel mio cervello era quello di uno sterminato periodo di tempo (e in tal senso viene adoperato nelle scienze naturali). Più tardi, ad esso si è sovrapposto uno straterello di erudizione gnostica, ma niente più di una velatura, dato che il carattere fantastico di tali elaborazioni le confina a certi settori della mia rete semantica. Sempre connotato in grande però, ma in effetti nel passato si discusse appassionatamente di quanti angeli si potessero zippare sulla capocchia di uno spillo, quindi la connotazione è filologicamente agibile. Una curiosità Daniele: a quelle emanazioni ci credi o con quelle emanazioni ci giochi? Che Carla ci giochi lo so già :-)

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    1. Ciao Elio, difficile da dire, è da un po' che mi autodefinisco ateo: ci gioco ma sul serio come un bambino (per il bambino il gioco è anche un lavoro che lo impegna tutto il giorno). Mi sembra che anche la credenza sia un gioco, in fondo. Mi affascinano in generale lo gnosticismo e l'esoterismo (adesso sto approfondendo l'alchimia), nel loro moltiplicare i nomi, gli equivoci, le emanazioni, le interpretazioni, mi affascina tutto ciò che è sacro nella sua parte rimossa. Semplice curiosità psicologica o ricerca spirituale? Di sicuro entrambe le cose. Qualche cosa di oscuro a me stesso, inconscio, mi spinge a prestare molta attenzione a queste che potrebbero essere solo proiezioni inconsce, che si possono spiegare forse alla luce del sole. Confesso che alle volte la pletora di distinzioni e disquisizioni alla fine mi sembra solo un gioco di qualche fantasia fervida, insieme ho paura che questa mia ritrosia sia solo una conseguenza del razionalismo che si è imposto nella nostra cultura. Un sano scetticismo e illuminismo mi permette di non farmi spaventare delle ombre e insieme continuo a inseguirle per innata allergia all'ansia di spiegazione razionale. :-)
      A presto Elio
      Un caro saluto

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    2. Buona sera Elio :-)
      Questa tua ostentata sicurezza nei miei confronti un pò mi irrita e un pò mi lusinga :-)
      ho pensato ai *minuscoli eoni* tenendo presente che, procedendo per emanazione da Dio, sono disposti secondo una gerarchia decrescente, e quindi minore o minuscola rispetto al vertice, pur mantenendo la loro vastità...
      vedi, quando uno stimolo, in questo mio caso di lettura, va a toccare certi centri nervosi, allora si scatetano diverse associazioni e tutto porta a diverse collocazioni nel tempo (per questo sono senza tempo :-)...

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    3. Buona sera Daniele :-)
      un sano scetticismo è sicuramente il miglior compagno in tante occasioni.
      Grazie per lo sviluppo che state facendo prendere a queste mie *eoniche*, ispirate, poesiole!;

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  5. (devo confessarvi che mi sento un pò Einstein in queste discussioni!:-)))

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    1. @Daniele - mi sento in buona assonanza con la tua impostazione, un caro saluto a te.

      @Carla :-) tale sicurezza era giocosa, naturalmente, avendo tutte le possibilità di divincolarti da quella mia interpretazione.
      Comunque un gioco serio, come dice Daniele riprendendo forse da Jung che si è espresso precisamente in questi termini.

      Buon week-end!

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    2. @Elio, in effetti nel commento di Daniele ci sono molti riferimenti importanti al concetto del sacro al di là della credenza religiosa, concetti non per questo pagani ma che andrebbero approfonditi perchè le ombre, ritornando a Jung, vanno esaminate con la dovuta attenzione!;

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    3. L'ombra è probabilmente ciò che ogni trascendenza del flusso del divenire originario, bloccandolo, proietta fuori di sé (non so se interpreto bene Jung o addirittura se questo pensiero sia collegato a lui, leggendolo forse ne sono influenzato, ma queste sono comunque nozioni filosofiche), quasi in modo inconsapevole. L'ombra è solo assenza di luce, diminuzione di luce o è anche altro? E' una domanda non da poco. Perché, per tornare al discorso aperto dell'altra volta, forse nell'ombra si nasconde qualche cosa di "volutamente" lasciato in ombra (e sottolineo il volutamente paradossale: voluto da chi?, piuttosto nell'inconscio è qualche cosa di non-voluto). Da qui l'importanza di ogni manifestazione (religiosa, antropologica, filosofica, poetica, artistica ecc.) del sacro soprattutto quando insegue le ombre e di una riflessione che voglia capire il senso (non spiegare) di tutto ciò.
      A presto
      Buon week-end a voi!

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  6. Molto intriganti e il post e la discussione intrapresa. Non conoscevo Daniele eccezion fatta per le riproduzioni che Carla ha proposto ai suoi lettori ma sono ben lieto di aver incontrato un altro "visionario" come Elio. Ottima compagnia quella che hai raccolto Carla.
    Un saluto, L.

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    1. Buon giorno Luca, mi fa piacere accogliere anche le tue idee, sempre che l'afasia (di cui accennavi in un lontano tuo post) si sia dissolta...
      *Pittori visionari* mi piace riferito a Elio e Daniele :-)
      un caro saluto a te, e a presto!

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    2. Grazie Luca il piacere è reciproco. Ho visto che tieni un blog, di certo (a te piacendo) verrò a visitarlo, perché ho visto (con una rapida occhiata, a volo d'uccello) che tratti proprio di argomenti che mi stanno a cuore: essere e non-essere e divenire. Anche a me piace la definizione di "pittore visionario"; il concetto di visione mi ha sempre affascinato, soprattutto nel suo legame paradossale con la cecità.
      E' di estremo interesse per me sviluppare queste riflessioni in ottima compagnia su questo spazio come ospite. E ringrazio Carla per la sua preziosa ospitalità.
      Un caro saluto

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    3. Un caro saluto a te Daniele. I portati archetipici dell'inconscio hanno esercitato anche su di me e tuttora esercitano il loro oscuro fascino. La segnatura di tutte le cose che come limatura d'eterno promana ha trovato in Jung, in Evola, in Guénon ed altri i propri angeli del necessario.
      Passerò a trovarti quanto prima.
      L.

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  7. "Sono uomini menomati
    della forma animale più pura."

    quel menomati non mi è chiaro. Non credo che si possa essere menomati nel divenire. ma forse sono un tantino complesso... ciao è un buon sabato. Carla ma perchè ti ostini con questa Ombra? Non sai forse che è la cosa a te più vicina?

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    1. per capire il significato di una poesia, non puoi sviscerare solo quello che ti ...come dire...irretisce.
      devi capirne il senso nel contesto, se vuoi avvicinarti all'ombra, sentirne vibrare le papille.

      Mi ostino a voler capire perchè l'uomo si ostina
      a non voler rivelare la sua ombra.

      sono stanca delle solite cose, dei soliti detti, dei, ormai non più misteriosi, non detti.
      voglio un pò di *autenticità* in ciò che dal pensiero prende forma e viene scritto.

      Sembra semplice, ma non è così...
      metterò il link a ciò che mi ha ispirato, alle concatenazioni, a una canzone, che stupenda è dire poco, di Rino Gaetano (sempre se la trovo...).

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    2. Comunque ti aiuto a fare luce su quest'ombra:
      non si può privare un animale del suo istinto, nè tantomeno, un uomo delle sue facoltà mentali.
      Se privi l'animale di questo *privilegio*
      castri l'uomo.

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    3. pensa se tutti liberassero la loro ombra...quale luogo potrebbe illuminare la loro Dimora?

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    4. Tutto bene Carla, credo ora di aver compreso che è il termine a cui ti riferisci (Ombra) ad non aver compreso prima.
      Mi sembra di aver intuito ora a cosa ti riferisci.
      grazie.

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    5. Vedi Carla, tutti parlano di Ombra in termini generali, con termini più o meno significanti. Ma non esiste "questa" Ombra è un mito, esiste come idea, come singolarità ideale è chiamata il negativo, l'aspetto animale ecc.. ma nella pratica dell'individuazione questa non esiste perchè è un'espressione, una forma generale inquanto in realtà esiste solo l'ombra individuale e questa è facilmente conoscibile attraverso si, i tipi junghiani. L'Ombra è la funzione inferiore, sempre secondo il principio di individuazione di Jung. Dopo l'individuazione (a seconda del proprio tipo)l'ombra non è più vissuta, sperimentata soggettivamente, ma obbiettivamente come destino, come Karma. Ecco che allora puo apparire come immagine autonoma conduce una vita indipendente e si trasformi. Credo che a volte si parli di altro, di proiezioni inconsce, confondendole con l'Ombra. Questo è quello che credo, quello che io ho sperimento. Non si deve, secondo la mia esperienza, confondere l'Ombra (viene chiamata in molti modi e gli si da quell'aspetto negativo da "caratteraccio") con le resistenze attorno all'inconscio, una educazione millenaria al rifiuto di questo, ma sono termini di nozione e questa con il tempo si trasforma diviene più agibile, l'inconscio dico. Spero di essere stato chiaro.

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    6. Buona domenica Carla, voglio aggiungere stamane la mia gratitudine nei tuoi confronti e dirti che ho apprezzato molto le tue risposte, e la pazienza ancora una volta che hai avuto nei miei confronti.

      Ho "vissuto" con attenzione la tua poesia, (il termine aion, non mi è sconosciuto e comprendo anche il significato pratico di alcune emanazioni "alate", e avevo con "sincronicità" (fare attenzione a questa) appuntato questo termine su un disegno di Elio che dal mio punto di lettura era riferibile ad evento cosmologico, passaggio di fase. Forse un aspetto del nostro inconscio è la capacità benevola di questo di comunicare la comprensione dei miti. altra cosa certo sono alcuni nostri comportamenti errati "forse" connaturati con l'ombra o comunemente chiamati con questo riferimento: Ombra; certo, questo mi dirai è ovvio. L'inconscio ci invita a superare questi atteggiamenti, con sogni rivelatori come tutti sanno ecco (eureca)il principio di individuazione Junghiano ci viene miracolosamente in aiuto dico miracolosamente perchè nonostante un gran parlare di Jung ho notato che ciò che mi sembra tutto sommato alla portata di tutti, (il processo di individuazione) viene vissuto concettualmente come nozione, a volte come trovata, moda, persino ridotta ad atteggiamento sapienzale con grande confusione. eppure è una pratica relativamente facile, certo a volte un capace analista ci sarà di aiuto nell'identificare alcune immagini che hanno una significanza (mai un significato). Deleuze ha ragione quando si oppone a voler dare alle immagini un significato una singolarità, perchè queste hanno una valenza generale di significanza hanno una loro vitalità a prescindere dal messaggio che configurano. Altrimenti la psicologia come dice Deleuze ed a ragione diviene inutile, diviene letteratura, un nuovo mito, come dice Borges (il padre di B. era professore universitario ed insegnava psicologia applicata alla linguistica, alle etimologie...). Allora la si interpreta, le si da un fare riduttivo la si svuota di significato,(critica al riduttismo froidiano.. e non solo). Voglio essere chiaro e sarò pedante in modo da esser compreso Ad esempio nel linguaggio onirico l'Ombra viene rappresentata come negativo, come animale, questo perchè l'ombra è una funzione differenziata rimane come funzione inferiore (siamo stati animali.. è una indicazione una specie di rebus passami il termine) perchè questo costituiva un tempo il nostro essere, eravamo animali, altra cosa è il divenire animale, questo divenire ha un'altra configurazione e non mantiene in se alcun simbolo,(ne rappresentazione dell'Ombra) noi così viviviamo diveniamo "animali" esperimentiamo una nuova vita, siamo Tigre, come appunto la canzone "salata" di Rino Gaetano. Passami questo noioso domenicale, che non vuole insegnare niente a nesuno, ma semmai -stabilire alcuni termini- come diceva Voltaire. Dopo aver letto cancella pure. Michele

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    7. Riscrivo il commento per la terza volta, oggi non c'è verso...Scusami Michele se continuo a cancellarlo e a riscriverlo...ci riprovo :-)

      L'ombra è un'ente inferiore, certo, ma è presente come forma animale (mi piace il tuo riferimento alla Tigre nella canzone del sale di Rino Gaetano) in ognuno di noi, forma animale cioè "oscura".
      Perchè l'istinto viene considerato pericoloso? Perchè se non è controllato dalla mente può apportare danni. Questo mi fa pensare che la personalità dell'uomo, che contiene questa ombra, perchè essa esiste non solo ideologicamente ma anche a livello di sensibilità *sottocutanea*, ha paura a manifestarsi ed ha bisogno di un continuo controllo che però non deve essere troppo rigido, altrimenti l'individuo ne soffre.

      Ho appena finito di guardare Orwell 1984, un film straordinario, (il libro ancora di più, perchè ti lascia immaginare) e posso aggiungere che l'ombra in questo caso è la personalità dell'individuo che emerge nonostante le regole imposte, nonostante la dittatura rigida e spietata.
      L'ombra è dura a morire.

      (Meglio lasciarsi cullare dagli eoni!;-)

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  8. Ciao Carla, grazie per le citazioni.

    Mi permetto di consigliare, per chi non lo conoscesse, "I nomi propri dell'ombra", a cura di S. Baratta e F. Ermini, Moretti&Vitali, Bergamo, 2004.

    Un saluto a tutti e un abbraccio alla splendida ospite.

    fm

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    1. Ciao, carissimo Francesco!
      stanotte ho avuto un attacco allergico alle fioriture e mi sto riprendendo ora...Vi abbraccio forte anche io e vi auguro una buona domenica!
      in quanto all'ospite splendida, se ti riferisci a Diana la cacciatrice, lei ringrazia...:-)
      a presto!

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  9. ho aggiunto il Giovanni di Caravaggio...oltre ad essere una delle sue opere più sensuali, l'espressione giocosa e trionfante suk viso del fanciullo credo sia una delle sue più riuscite!
    Peccato non averne trovata una più nitida...

    mi piace creare collegamenti tra lo scrivere e l'arte...
    si riflettono e riflettono gli eoni!
    Buona serata *cari tutti*

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    1. ne ho trovata una più chiara...almeno si vede bene l'ariete.

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    2. Sembra un paradosso ma l'animale, spesso dipinto accanto all'uomo (sembrerebbe quasi personalizzare la sua ombra) in realtà lo protegge dalle sue fragilità...e noto con piacere che Elio lo utilizza addirittura come *suggeritore*!
      ma anche Daniele, amante dell'asino come me, lo mette in primo piano addirittura su un corpo di donna.
      io trovo tutto questo affascinante, non solo perchè provocatorio, soprattutto perchè avvicina le due nature dell'uomo.

      Buon giorno miei cari!:-)

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