mercoledì 29 aprile 2015

Pelle del cosmo



Hai scelto questa foto
e il cane che tenevo in braccio
è morta lei, sei morto tu.

il foglio rimane bianco
 quando una morte riempie ogni spazio
resta l'ordito, in trama nascosto
il protagonista.

L'identità,
disperde i suoi frammenti
lungo tutta un'esistenza;
può definirsi il solido che avanza
sulla mensola -luce a tutti
gli effetti -

Non siamo niente,
siamo meno di niente
se la natura avanza.




7 commenti:

  1. Questi versi hanno colpito qualcosa dentro di me ... qualcosa di tenace come l'oblio.

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    1. Grazie Max, forse è questo che dobbiamo chiede alla poesia, di smuovere il muro dentro di noi per lasciare spazio all'emozione
      un modo per esorcizzare il dolore ...
      (dopo si torna a RESPIRARE!:-)

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  2. ha ragione, siamo meno di niente...

    un abbraccio Carla

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  3. la cura è nella bella compagnia. (e bella, sta per bella donna)

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