domenica 3 novembre 2013

Sub specie aeternitatis


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"L'artista non è, come voleva Platone, il grazioso imitatore di forme sensibili, ma colui che manifesta nel sensibile l'idealità dell'origine, attingendo dal profondo di se stesso l'unità intorno a cui saranno organizzati gli elementi sensibili."

(riguardo al pensiero di Plotino sulla creazione come emanazione, tratto da appunti che avevo in montagna e di cui non so più la fonte).

"Il creare dell'artista è fatale come la generazione divina, se per creazione si intende  non l'intuizione di ciò che l'intelletto umano deve comprendere, ma l'espressione di sè in immagini concrete, in parole e in ritmi sensibili, in colori e in marmi."



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19 commenti:

  1. Orpo un leone dal viso umano, davvero surreale! Mi ricorda il pittore di Úbeda, il quale, a chi gli domandava cosa dipingeva, rispondeva: «Quel che ne viene». Se un gallo, lo dipingeva in modo tale e così difforme che bisognava ci scrivesse accanto, a grandi caratteri: «Questo è un gallo».

    Ciao Carla, davvero carino il tuo buen retiro :-)

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    1. è il leone di san Marco evangelista, la P sul libro aperto sta per Pax tibi

      una bella simbologia, tutto sommato ...
      non manca niente, ha le ali, l'aureola, e la criniera!;-)

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  2. Dai sempre ottimi spunti per la riflessione.
    Stefano

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    1. grazie!
      nel mondo in cui viviamo è sempre troppo poca.

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  3. Un eone dal volto umano sarebbe stato peggiore ;-)

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    1. non conoscendolo, chi può dirlo?

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    2. vuoi una definizione di eone secondo la mia interpretazione...?

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    3. comprendendo che non puoi leggermi seduta stante rispondo presumendo che desideri questa definizione da parte mia, o da parte di ciò che ho elaborato durante le mie letture filosofiche, e che non riesco a contenere quando certi tasti vengono sfiorati

      ebbene...definiamo il termine di eone secondo l'antichità del pensiero che più condivido (non l'intermezzo delle ere)
      e diciamo che:
      Eone è

      nello gnosticismo indica Dio o gli esseri eterni intermedi tra Dio e il creato - che procedono per emanazione da Dio, e sono disposti secondo una gerarchia decrescente.

      più che peggiore, sarebbe stato provocatorio.
      (mi viene il dubbio che hai lasciato via - di proposito, la L di leone:-);

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    4. Dubbio legittimo ;-)
      (convengo con l lettura gnostica)

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    1. considero un'opera riuscita quando è in grado di suscitare, da parte dell'osservatore, un'interpretazione.

      Grazie Humachina :-)

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  5. Io la considero riuscitissima: quel primitivismo associato a meticolosità mostra un'ingenuità del tutto convincente, mi ricorda molto l'ara di Ratchis. Nonostante sfoci nel comico (il viso precorre di secoli la soluzione escogitata da Elzie Crisler Segar per Popeye, ed anche la zampaccia sul libro mi sembra un "unicum") ha più forza espressiva di tanti leoni stereotipati.

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    1. che bel complimento Elio! Ne sarebbe lietissima l'artista in questione (che non conosco).
      Arricchisci il mio sapere in fatto di arte...
      la forza della zampaccia sul libro mitiga un pò l'umanità di quello sguardo che in effetti impressiona.

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    2. Sicuramente era un maschio, immagino un girovago, un montanaro valtellinese convertito alla pittura, un tipo alla Mauro Corona di quei tempi là :-) Se hai modo prova ad informarti.

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  6. oggi salgo all'eremo, darò un'occhiata all'affresco più da vicino... con lente di ingrandimento alla Spinoza!;-)

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    1. sabato sono riuscita a fotografare le iniziali che compaiono ai piedi del leone...ho scoperto che il restauro lo ha effettuato una donna di Bergamo (il nome ancora non lo so) ma per quanto riguarda l'autore dell'epoca, buio completo!

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