lunedì 25 giugno 2012

Polisemie



Ginepro selvatico
il tuo pensiero-odore
acuto che fibrilla
all’ombra della pineta.
Il sole filtra nettare d’avorio
tra le lame dei (miei) sensi.

È così
che si mischia nel cosmo
lo spirito segreto del mio corpo
- l’affanno di un respiro che disegna
absidi lungo il crinale.

*
Negli occhi si spegne
l’azzurro remoto del giorno
e palpita il nero.

*
Di fronte a una foto della nostra giovinezza
subentra un sentimento di purezza
tanto più intenso quanto può esserlo
la – semplice – contemplazione.

*
Ha un suo fascino
la tela che si svela per metà.
L’altra si adombra.




Sembra che ogni cosa si ripeta
per sfuggire a una legge dettagliata
necessita indulgenza di linguaggio.

*

Siamo mutevoli come animali
ma anche come i fiori
che non sempre mostrano
la gioia di un pistillo
o il gambo piegato dal vento.



Voglio stringervi tutti tra le cosce
per liberarvi - nello strozzo - l'intelletto
e spalmarlo su di me.


Leggendo i "Pensieri diversi" di Wittgenstein,
mi sento un origamo a forma di fiore.

* * *

e questo estratto di pag. 56 mi ricorda tanto la mistica visione di Simone Weil:

*La maggior 'purezza' delle cose che non agiscono sui sensi, 
per esempio dei numeri.*


8 commenti:

  1. nella prima foto-grafia, una bella scrittura fluente.... (e senza un errore!)

    nei pensieri fotografati (ed uno segnato) a parer mio, ancora si sente l'influsso tutto ottocentesco, l'approccio a considerare tabù l'inconscio o al massimo non trattarlo come materia.

    una buona settimana. (molto "bello" questo stare)

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    1. Grazie Michele, per questo riferimento all'epoca dell'800 che tanto mi ha incantato, per i suoi costumi, per la musica, per il linguaggio, per i carteggi...
      L'inconscio, troppo spesso è ingovernabile, per questo è potente!

      Una buona serata, e grazie per questo *stare*...

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  2. ispiratissima, e che dire dell'ultimo pensiero?
    da sobbalazare sulla sedia

    :-)

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    1. avevo il vago presentimento che, scrivendo ciò che ho scritto, avrei provocato una leggera scossa elettrica.
      :-)

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  3. Ci sono versi compiuti a tal punto che ti si deve per forza annoverare tra i poeti... di diritto!
    Stefano

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    1. ho sempre amato la sintetizzazione del verso, non tanto come forma chiusa, ma come debordazione di significato che ne può confluire e defluire...
      Grazie!

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  4. «Noi lottiamo contro il linguaggio. Siamo in lotta contro il linguaggio» [Wittgenstein, Pensieri diversi, Adelphi, Milano, 2001, p. 35]. Ed è, questa con il linguaggio, una lotta impari.

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    1. ma l'uomo - ha bisogno - di lottare!
      vedi pag. 64:

      L'origine e la forma primitiva del gioco linguistico è una reazione: solo sulla base di questa possono crescere le forme più complicate.
      Il linguaggio - direi -è un raffinamento,"in principio era l'azione".

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