Ginepro selvatico
il tuo pensiero-odore
acuto che fibrilla
all’ombra della pineta.
Il sole filtra nettare d’avorio
tra le lame dei (miei) sensi.
È così
che si mischia nel cosmo
lo spirito segreto del mio corpo
- l’affanno di un respiro che disegna
absidi lungo il crinale.
*
Negli occhi si spegne
l’azzurro remoto del giorno
e palpita il nero.
*
Di fronte a una foto della nostra giovinezza
subentra un sentimento di purezza
tanto più intenso quanto può esserlo
la – semplice – contemplazione.
*
Ha un suo fascino
la tela che si svela per metà.
L’altra si adombra.
Sembra che ogni cosa si ripeta
per sfuggire a una legge dettagliata
necessita indulgenza di linguaggio.
*
Siamo mutevoli come animali
ma anche come i fiori
che non sempre mostrano
la gioia di un pistillo
o il gambo piegato dal vento.
Voglio stringervi tutti tra le cosce
per liberarvi - nello strozzo - l'intelletto
e spalmarlo su di me.
Leggendo i "Pensieri diversi" di Wittgenstein,
mi sento un origamo a forma di fiore.
* * *
e questo estratto di pag. 56 mi ricorda tanto la mistica visione di Simone Weil:
*La maggior 'purezza' delle cose che non agiscono sui sensi,
per esempio dei numeri.*
il tuo pensiero-odore
acuto che fibrilla
all’ombra della pineta.
Il sole filtra nettare d’avorio
tra le lame dei (miei) sensi.
che si mischia nel cosmo
lo spirito segreto del mio corpo
- l’affanno di un respiro che disegna
absidi lungo il crinale.
*
Negli occhi si spegne
l’azzurro remoto del giorno
e palpita il nero.
*
Di fronte a una foto della nostra giovinezza
subentra un sentimento di purezza
tanto più intenso quanto può esserlo
la – semplice – contemplazione.
*
Ha un suo fascino
la tela che si svela per metà.
L’altra si adombra.
Sembra che ogni cosa si ripeta
per sfuggire a una legge dettagliata
necessita indulgenza di linguaggio.
*
Siamo mutevoli come animali
ma anche come i fiori
che non sempre mostrano
la gioia di un pistillo
o il gambo piegato dal vento.
Voglio stringervi tutti tra le cosce
per liberarvi - nello strozzo - l'intelletto
e spalmarlo su di me.
Leggendo i "Pensieri diversi" di Wittgenstein,
mi sento un origamo a forma di fiore.
* * *
e questo estratto di pag. 56 mi ricorda tanto la mistica visione di Simone Weil:
*La maggior 'purezza' delle cose che non agiscono sui sensi,
per esempio dei numeri.*
nella prima foto-grafia, una bella scrittura fluente.... (e senza un errore!)
RispondiEliminanei pensieri fotografati (ed uno segnato) a parer mio, ancora si sente l'influsso tutto ottocentesco, l'approccio a considerare tabù l'inconscio o al massimo non trattarlo come materia.
una buona settimana. (molto "bello" questo stare)
Grazie Michele, per questo riferimento all'epoca dell'800 che tanto mi ha incantato, per i suoi costumi, per la musica, per il linguaggio, per i carteggi...
EliminaL'inconscio, troppo spesso è ingovernabile, per questo è potente!
Una buona serata, e grazie per questo *stare*...
ispiratissima, e che dire dell'ultimo pensiero?
RispondiEliminada sobbalazare sulla sedia
:-)
avevo il vago presentimento che, scrivendo ciò che ho scritto, avrei provocato una leggera scossa elettrica.
Elimina:-)
Ci sono versi compiuti a tal punto che ti si deve per forza annoverare tra i poeti... di diritto!
RispondiEliminaStefano
ho sempre amato la sintetizzazione del verso, non tanto come forma chiusa, ma come debordazione di significato che ne può confluire e defluire...
EliminaGrazie!
«Noi lottiamo contro il linguaggio. Siamo in lotta contro il linguaggio» [Wittgenstein, Pensieri diversi, Adelphi, Milano, 2001, p. 35]. Ed è, questa con il linguaggio, una lotta impari.
RispondiEliminama l'uomo - ha bisogno - di lottare!
Eliminavedi pag. 64:
L'origine e la forma primitiva del gioco linguistico è una reazione: solo sulla base di questa possono crescere le forme più complicate.
Il linguaggio - direi -è un raffinamento,"in principio era l'azione".