venerdì 29 aprile 2016

Dinamica del pensiero poetico





La costruzione

avviene per esclusione

di materiale superfluo.

 

*

 

Il quaderno è immenso.

Ammiro la pagina bianca.

 

*

 

Un margine di senso

in cui sentire

l’inconciliabile.

Questo è lo scopo.

 

*


Come avviene il miracolo della scrittura?

Con la metamorfosi.

 





6 commenti:

  1. Bariffi, m'intrighi: devo trovare la foto della pianta di Alfredo Giuliani che mi richiama questa "forma", prometto.

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  2. Assumo l'ultima frase, perché mi fa pensare. Il miracolo della scrittura avviene per metamorfosi? certamente: forse te l'ho già scritto in altre occasioni, il nome di questa metamorfosi è 'esperienza', e si tratta di aggiungere al termine la qualifica di 'scrittura', dal momento che quello è il tramite attraverso il quale l'esperienza diventa comunicabile, a sé e agli altri. Ma è tutta quanta l'esperienza che è miracolo, è tutta quanta la vita che è miracolo, ma affinché sia tale è necessaria l'inquietudine della coscienza (Hegel): il 'guardare con meraviglia' (è il risultato del 'miracolo') ci rende inquieti, ci arricchisce di qualcosa che la cosa di cui facciamo esperienza in sé non possiede, sono i nostri occhi che donano alla cosa ciò che essa diventa per noi. La parola che scriviamo (o le fotografie che scattiamo!) si carica di tutto questa 'metamorfosi', e il gioco è fatto. Di questo viviamo, indipendentemente dalla riuscita 'estetica'. E l'esempio potrebbe essere il senso dell'albero che hai fotografato: il senso che assume per te che l'hai ripreso o per me che lo guardo.

    Spero di non avertele sparate grosse, povera Carla che dài ospitalità a un chiacchierone inveterato...

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    1. Spara spara, mio carissimo Gianmarco ... leggerti è un vero piacere e la povera carla, in realtà, è una Durga!;-))

      l'esperienza è importante nella scrittura ma anche una buona conoscenza della grammatica, penso
      a presto!

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  3. Qualche osservazione prima del sonno (sperando che giunga su ali diverse dall'ansia che talvolta mi prende sulla soglia dell'abbandono notturno): sull' 'esclusione del materiale superfluo' del tuo primo pensiero. E' davvero, questo, un passo fondamentale della 'costruzione' (questo termine mi piace perché toglie l'alone d'irrazionalità un po' patetica che spesso si lega al termine abusato di 'ispirazione'). Invece è proprio così: si legge si rilegge e si rilegge ancora quello che s'è scritto magari mesi o anni prima, e si corregge, ossia, per lo più, si taglia, talvolta si cambia. 'Costruire' il testo: ci riconsegna all'artigianato del fare poesia o scrittura in genere, alla manualità che intrattiene con la cosa una giusta relazione e una giusta distanza. Talvolta, inoltre, rileggersi è un vero piacere, anche se si fa fatica a riconoscere in quei 'costrutti' la traccia della nostra mano più o meno antica. Cosicché, cara Carla, l'enigma profondo che sta nascosto e protetto nei versi testimonia dell'unico vero enigma: quello che ognuno di noi è a se stesso rispetto al proprio destino di soggetto, e di soggetto scrivente. Questo che scrivo, forse, non concilia il sonno, ma è proprio quello che mi viene in mente ponendomi di fronte al primo dei pensieri presenti nella tua silloge. E ora, buonanotte. Speriamo.

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    1. Hai perfettamente ragione Gianmarco, trattasi di ‘costruire’ il testo come si fa con una struttura architettonica .. a volte la si vuole slanciata, come una cattedrale, a volte racchiusa e compatta, come una piccola baita accogliente …
      L’importanza della forma, per noi occidentali, è fin troppo marcata.
      Decifrare i segni di una scrittura è tutt’altra cosa, è necessario essere predisposti d’animo e avere un animo sensibile. Condizioni fondamentali
      Per questo certa critica è inattendibile.
      Io sono felice quando riesco a creare una simbiosi tra immagine e testo …
      Quando accade è magia.

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