martedì 22 aprile 2014

Attica forma, Roberto Michilli


Nuovi versi, Aprire un giorno, Attraverso la vita, L'orma lieve: questi i libri ricevuti da Roberto Michilli. Era il 2012 e avevo appena terminato la lettura del suo romanzo: Desideri.

Nella poesia di Michilli si avverte la brevità, l'attimo che sfugge, la forma perfetta di una scultura.
La bellezza introspettiva si fa sguardo che il poeta volge alla natura, al paesaggio, fermandolo in istantanee come visioni emergenti, superfici e colture da interpretare nella loro essenzialità, per ciò che rivelano della trasparenza e della ruggine.

da: Aprire un giorno

Dal limbo pietoso che accoglie
il tempo perduto
giunge un ricordo
scritto dalla luce.

Mi ricorda Ungaretti, in componimenti come questo, ma anche Quasimodo, Mallarmè (che ha splendidamente tradotto) Francesco Messina (scultore e poeta).
Riporto alcune sue poesie dove il gesto si fa: "tepore di braci" e la memoria malinconia di sguardi.

da : Nuovi versi e Aprire un giorno


Fermarsi sul confine incandescente
dove le cose nascono dal nulla.
Guardarle con amore all'apparire,
specchi dell'invisibile,
destinate a cadere come noi,
che diciamo i nomi e le salviamo.

Rosa Iceberg


Questa neve improvvisa
nella sera d'aprile.
La tua corsa a proteggere i gerani
appena trapiantati.
Eccoti sul balcone a piedi nudi
mentre fai, come sempre,
la cosa giusta.
Intanto il mondo intorno uccide e guarda
in un'orgia di parole.

*

Del gran fuoco di un tempo ormai non resta
che un tepore di braci,
una cara abitudine
dell'anima e degli occhi.

*

Se a dividerci fossero
alti muri di pietra,
potremmo scavalcarli
oppure abbatterli;
invece il tempo,
trasparente sostanza,
alza muri invisibili
separa e non lo annuncia.

*
Lasciarsi andare
al divenire che non è mai stare.
Esporsi
senza perchè
nè speranze.
Il paradiso non è necessario.

*
Appari all'improvviso nella sera
quieta d'ottobre
e col tuo passo rapido attraversi
la strada e la mia carne.


*Masri, autoritratto*

                           

Siamo il passatempo di noi stessi,
impariamo insieme il tempo e la morte.
Nel mondo alla fine degli incanti,
Sisifo è il nostro eroe.
L'esistenza è una forma
di ostinato cinismo.


   La fine degli incanti, da: L'orma lieve






Poesia riflessiva, a sfondo filosofico, da meditazione oserei dire...quella che io prediligo.
Uno dei miei punti forti è il saper selezionare il meglio, togliere la parte lirica, evidenziare l'essenziale.
Mi piace fare composizioni di gusti diversi, in questo caso anche olfattive....ho aggiunto componenti come fossero ingredienti..un pizzico di oriente, zenzero puro (il volto di Masri), Le rose iceberg per la loro perfezione architettonica, la forma attica del vaso greco, con Apollo e .....
lo scopo delle mie recensioni è sempre creativo, desidero che emerga la parte risonante, quella sepolta nella nostra memoria, desidero che la lettura si allacci ad altre letture, le nostre precedenti, e vada a formare un mosaico musicale che arricchisca il pensiero. 



2 commenti:

  1. mi piace molto questo poeta, tocca le mie corde, grazie, come sempre, per la bellezza che condividi sulla tua pagina.

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    1. grazie Rosa.
      a dirti la verità, a me piace soprattutto questa selezione presa dai tre libri, perchè nei libri da cui ho estratto i testi l'insieme appare troppo lirico.
      La selezione è un compito difficilissimo!

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