Il
neoplatonico Plotino dimostra per mezzo dei fiori e delle foglie che dal Dio Supremo,
la cui bellezza è invisibile e ineffabile, la Provvidenza giunge fino alle cose
della terra quaggiù. Egli fa osservare che questi oggetti fragili e mortali non
potrebbero essere dotati di una bellezza così immacolata e di così squisita
fattura se essi non promanassero dalla Divinità che senza fine pervade tutte le
cose con la sua invisibile e immutabile bellezza.
Sant’Agostino, La
città di Dio
Pag. 47 del mio libro.
La zia Adelia dice che questa pagina mi rispecchia
ma io mi riconosco soprattutto in Plotino.
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