prima sentenza: cara Carla, gli spazi che non so più scoprire sono quelli dell'infanzia, ma la bellezza oggi sembra essersi rifugiata non lì, ma in spazi che non conosco ancora; pensando in questo modo mi riservo una nota di speranza, che il tuo messaggio rischia di bloccare.
seconda sentenza: sono d'accordo. L'ulteriorità presuppone sempre la solidità di un terreno che è quello della nostra quotidianità, altrimenti la nostra fatica diventa vanità, chiacchiera, arroganza, nulla. Affinché ci si spalanchino, dentro e fuori di metafora, paesaggi come quelli che tu ci proponi, è necessario conciliarsi almeno provvisoriamente col quotidiano stare al mondo.
infine, sulla terza sentenza: dammi qualche traccia in più per capire meglio che cosa intendi.
non so da cosa dipenda la difficoltà dal momento che non ho nessun blocco! Buondì, Gianmarco!:-)
La mia cara zia Adelia dice che la poesia non va spiegata, e giustamente perché la sua libertà è proprio quella di andare a “risvegliare” sensazioni Io però queste te le voglio spiegare !:-)
Prima sentenza: La bellezza dell’infanzia ci sta benissimo, io però avevo pensato a quella paesaggistica, quella anche nascosta nei boschi o tra i petali di un fiore, quella dove la mente, per scoprirla, deve essere vigile, e per essere vigile, deve essere sempre stimolata … altrimenti la si dimentica. Seconda sentenza: siamo d’accordo terza sentenza: Osserva bene la terza foto … poi mi dirai
Tua zia ha ragione, naturalmente, anche se poesia e filosofia, come tu stesso dimostri nelle tue scritture, hanno tra loro a che fare, e dunque anche nella poesia riposa l'elemento del concetto che - e qui sono d'accordo con te - va lasciato riposare, e non va mobilitato per configurare forzatamente un discorso.
osservo: il tronco della terza foto partorisce nuove vite? l'innesto sta per rinascita?
è la terza volta che cerco di postare un commento, e non ci riesco. fammi sapere se questa volta ci sono riuscito. gianmarco
RispondiEliminaè la terza volta che cerco di postare un commento, e non ci riesco. fammi sapere se questa volta ci sono riuscito. gianmarco
RispondiEliminasì, ci sono riuscito. lo vedo da me. Dunque:
RispondiEliminaprima sentenza: cara Carla, gli spazi che non so più scoprire sono quelli dell'infanzia, ma la bellezza oggi sembra essersi rifugiata non lì, ma in spazi che non conosco ancora; pensando in questo modo mi riservo una nota di speranza, che il tuo messaggio rischia di bloccare.
seconda sentenza: sono d'accordo. L'ulteriorità presuppone sempre la solidità di un terreno che è quello della nostra quotidianità, altrimenti la nostra fatica diventa vanità, chiacchiera, arroganza, nulla. Affinché ci si spalanchino, dentro e fuori di metafora, paesaggi come quelli che tu ci proponi, è necessario conciliarsi almeno provvisoriamente col quotidiano stare al mondo.
infine, sulla terza sentenza: dammi qualche traccia in più per capire meglio che cosa intendi.
non so da cosa dipenda la difficoltà dal momento che non ho nessun blocco!
EliminaBuondì, Gianmarco!:-)
La mia cara zia Adelia dice che la poesia non va spiegata, e giustamente perché la sua libertà è proprio quella di andare a “risvegliare” sensazioni
Io però queste te le voglio spiegare !:-)
Prima sentenza:
La bellezza dell’infanzia ci sta benissimo, io però avevo pensato a quella paesaggistica, quella anche nascosta nei boschi o tra i petali di un fiore, quella dove la mente, per scoprirla, deve essere vigile, e per essere vigile, deve essere sempre stimolata … altrimenti la si dimentica.
Seconda sentenza:
siamo d’accordo
terza sentenza:
Osserva bene la terza foto … poi mi dirai
Tua zia ha ragione, naturalmente, anche se poesia e filosofia, come tu stesso dimostri nelle tue scritture, hanno tra loro a che fare, e dunque anche nella poesia riposa l'elemento del concetto che - e qui sono d'accordo con te - va lasciato riposare, e non va mobilitato per configurare forzatamente un discorso.
RispondiEliminaosservo: il tronco della terza foto partorisce nuove vite? l'innesto sta per rinascita?
Rinascita, nuova energia, linfa ... eternità in un certo senso ... un nuovo ciclo di vita
EliminaE osservarlo nella natura insegna