sabato 17 gennaio 2015

Lettere dal mondo offeso, Christian Tito Luigi Di Ruscio



Leggo la corrispondenza tra Christian Tito e Luigi Di Ruscio e più mi addentro nell’intimità degli scambi epistolari più mi pervade una forma di amore che solo le lettere, in certe circostanze, sanno trasmettere all’animo umano. Avverto il forte rispetto, la curiosità, l’affetto, che piano piano creano un legame saldo e duraturo, di grande amicizia, così raro alla nostra epoca.
Ho molto apprezzato gli intermezzi sui gatti, Luigi dice che i gatti tigrati sono i più intelligenti, e dice anche che da ragazzino in tempo di guerra, l’ha pure mangiato. È una persona schietta, dice quello che pensa, anche a costo di perdere alcuni contatti importanti, ma questo non può che fargli onore. Esprimere sempre ciò che si pensa è coraggioso.
Mi piace aver saputo che fu proprio Quasimodo ad aver avuto la determinazione di proclamarlo vincitore di un premio letterario.
Più mi inoltro nella lettura e più mi accorgo che il titolo è azzeccato. Tutto ruota intorno ad una libreria e tutto ruota intorno a un mondo offeso.
Lettere come testimonianza di un rapporto autentico e prezioso perché leggendole si viene proiettati in due mondi diversi che sanno dialogare e si confrontano, che si rivelano e che si abbracciano, e tutto questo con grande amore e dedizione verso la poesia che ne è l’ispirazione.
Scrivere come atto di catarsi, scrive Di Ruscio, per esorcizzare le paure e la rabbia...lo condivido pienamente.
I suoi lapsus sono tenerissimi come questo che mi viene in mente ora: amicizia casa rara.
Credo che nel capitolo VI in Quell’essere insieme, Christian Tito sia riuscito a raccogliere la vera essenza del grande Luigi.
Mi ha particolarmente commossa sentire la forza di questo legame anche dopo la sua morte, sentire le due voci rompere la barriera dello spazio per trovarsi vicinissime e affini pur mantenendo le loro così distanti generazioni.


Ho ritagliato alcune sue poesie che sono sparse lungo i dialoghi, meravigliose parentesi di bellezza e forza…Grazie Christian per avermi regalato emozioni così intime e grazie per aver messo alla luce una poesia che merita tutto il rispetto del mondo.



A te posso dirlo

Ed ecco la nuova comunione: oltre al pane e al vino vogliono l’acciaio
Quotidiano. La fabbrica è la cattedrale contemporanea. Che sia riuscito
a mantenere la mia famiglia, moglie e figli quattro, con il mio lavoro,
col mio semplice e nudo stipendio di metallurgico, è cosa favolosa.

Da: Le mitologie di Mary, LietoColle

L’universo cieco
Spasimava dalla voglia di vedersi
Alla fine riuscì a creare l’occhio umano
E l’universo finalmente è riuscito a vedersi
Poi gli uomini crearono Iddio.

*

Con la fine degli umani
I grattacieli si copriranno
Improvvisamente di licheni spumosi
Gli asfalti inizieranno fioriture
Che richiameranno gli insetti più luminosi
Nessun gatto
Rischierà di venire castrato
Nell’universo rimarrà lo splendente ricordo
Di essersi visto con l’occhio umano.

L’Iddio ridente, Ed. Zona

*

Speravo che le mie poesie divenissero esplosive,
una bella botta in faccia appena aprono il pacchetto.

*

Ho la bocca piena di farfalle
e se apro la bocca
voleranno via tutte
e non ritorneranno neppure
se rimango a bocca spalancata
per una eternità.




Troppe le poesie iscritte e devo sostenerle tutte
questa identità è come la peste
si rimane contagiati per l'eternità
e vorrei almeno ritrovarmi in un altro sottoscritto
capace di sonni tranquilli
assestati e in una perfetta solitudine
e invece ti ritrovi nella disperazione di tutti
e non si salva neppure la gatta.

*

La peste umana assalta anche le farfalle tutte sbilanciate nei voli,
solo i gatti della mia infanzia sono rimasti sani
vivendo esclusivamente nella memoria sottoscritta.

*

Tutto è vero e falso nello stesso tempo
Giusta è solo la pietà verso tutte le cose.

L’allucinazione, Cattedrale



6 commenti:

  1. Versi caldi, veri. Gli utlimi due sono praticamente il mio motto.

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    1. Grazie Max :)

      a me piace molto anche questa:

      *Speravo che le mie poesie divenissero esplosive,
      una bella botta in faccia appena aprono il pacchetto*

      a presto!

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  2. Ma Grazie a te Carla della sorpresa per me commovente. Lo è perché, se è vero che attribuisco a questo libro l'importante valore di una testimonianza autentica, mi sembra che tu abbia colto l'essenza profonda di essa. Non potrei desiderare soddisfazione maggiore.
    Che bello poi, il libro vicino ai tuoi fiori...
    Ti abbraccio

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    1. :-)
      mi piace accostare le cose care a cose altrettanto care, e soprattutto farle mie.

      Anche Biagio Cepollaro (ha le iniziali come le mie:-) ha scritto un bell'articolo sul tuo libro su nazione indiana...
      ha estrapolato lettere che avrei voluto ricopiare interamente anche io, quella sui gatti è mitica come la mitica Mary di Di Ruscio!

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  3. Risposte
    1. Di Ruscio aveva ragione, le poesie sulla farmacia sono la carta vincente di Christian!

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