Cosa sei tu che mi fluisci nel sangue e sali nella mente mina in un campo
venerdì 30 gennaio 2015
Disgelo
Rumore di passi
sull'acciottolato
sorprendono il buio
ho gli occhi malati
e l'aria gelata li desta.
Vorrei nel tuo verbo sostare
guardarmi dalla tua fronte
scoprire quell'onta che
il margine sfiora.
Così minuscoli siamo
e brevi
nel suono perentorio di campane
in lontananza
Qualcosa ci unisce
nella sera che accarezza
l'anta aperta sul cortile.
Può bastare un'eco
nel buio una voce
a rievocare un viso
La frase cancellata ma
presente
Un petalo di mandorlo
che vola.
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le ho scritte tanto tempo fa...
RispondiEliminaquesta sera provo lo stesso identico stato d'animo...
verrebbe da dire che il tempo non esiste
ma quando guardo il vecchio nano in pietra resistere al tempo e alle intemperie
io lo ringrazio!
Ho il viso.. ma non ricordo il suono di voce.. Sarà che è passato tanto tempo, sarà la memoria, sarà colpa mia.
RispondiEliminaognuno ha i suoi fantasmi ...
Elimina(in questo caso è in solida pietra).
quanta grazia, ne bevo volentieri
RispondiEliminaattenzione a non esagerare, il rischio è l'ebbrezza!:-))
Eliminainutile dirlo, quando si scrive ascoltando il corpo, tutto è molto più credibile ...
ho gli occhi malati
RispondiEliminae l'aria gelata li desta.
l'immagine preferita..
un'immagine reale, perchè l'ho vissuta ...
Eliminaciao amara carissima, un abbraccio :-)