venerdì 30 gennaio 2015

Disgelo


Rumore di passi
sull'acciottolato
sorprendono il buio

ho gli occhi malati
e l'aria gelata li desta.

Vorrei nel tuo verbo sostare
guardarmi dalla tua fronte
scoprire quell'onta che
il margine sfiora.



Così minuscoli siamo

e brevi
nel suono perentorio di campane
in lontananza

Qualcosa ci unisce
nella sera che accarezza
l'anta aperta sul cortile.



Può bastare un'eco
nel buio una voce
a rievocare un viso

La frase cancellata ma
presente

Un petalo di mandorlo
che vola.
 

7 commenti:

  1. le ho scritte tanto tempo fa...
    questa sera provo lo stesso identico stato d'animo...
    verrebbe da dire che il tempo non esiste
    ma quando guardo il vecchio nano in pietra resistere al tempo e alle intemperie
    io lo ringrazio!

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  2. Ho il viso.. ma non ricordo il suono di voce.. Sarà che è passato tanto tempo, sarà la memoria, sarà colpa mia.

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    1. ognuno ha i suoi fantasmi ...
      (in questo caso è in solida pietra).

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  3. quanta grazia, ne bevo volentieri

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    1. attenzione a non esagerare, il rischio è l'ebbrezza!:-))

      inutile dirlo, quando si scrive ascoltando il corpo, tutto è molto più credibile ...

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  4. ho gli occhi malati
    e l'aria gelata li desta.

    l'immagine preferita..

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    1. un'immagine reale, perchè l'ho vissuta ...

      ciao amara carissima, un abbraccio :-)

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