mercoledì 17 dicembre 2014

Canto sospeso



Giornata come una preghiera
un padre nostro recitato dal maestro,
un dono che narra ciò che resta ...

* * *

Pubblico alcune poesie tratte da: Giornata di Sebastiano Aglieco - Ed. La Vita Felice
L’ordine è sparso, volutamente, come la scelta e i frammenti colti.

* *

Dicono di un contatto
Con ciò che sta per venire
Una ventata di foglie nell’atto della resa
Scardinata l’appartenenza al mondo
Allo stare e alla misura.
Ma c’è qualcosa che la terra avvicina
Alle nostre bocche
Quando ci arrendiamo o ingiuriamo
Poi torniamo nelle viscere
A un canto sospeso.
- Tutto ritorna, non sei contento? -
Vengono le parole a reclamare una città tra gli uomini;
ora dobbiamo sostare
lasciare il canto alto a quella luce impaziente
imparare a sondare la preghiera della terra
essere contenuti e contenere
nel vento che abbassa tutto.


Ora mi rivolgo a voi, nell’ora
Più tarda a venire, quella dove un
Numero si para davanti a noi stessi e
Non ci fa proseguire, un numero da
Rompere con il solo pensiero
Per la promessa di un nuovo paesaggio.
Era questa la poesia, ancora questa:
robinie mosse dalla pioggia
attesa di una tregua.


Ma tutto questo si specchierà negli occhi
E il mare sarà calmo in un paesaggio di luce.
Ora capisco come si è ghiacciati
Come si è improvvisamente dimenticati
Seccati nel ricordo già prossimo venturo
Unico modo per essere nella parola
Distanti da ciò che occorre dire
Fermàti per il tempo che bisogna
Ancora dimenticare.


Se potessi rompere l’incantesimo
Chiudere i quaderni e uscire al sole
Pregare con un pensiero chiuso
A contatto frontale!


Non c’è niente che ci renda felici
Non esiste un canto per onorare tutti:
i morti che ci hanno preceduti
i vivi che ci hanno accompagnati.

*

Nero seppia

In questo paesaggio
Rimangono due mani che vangano la terra
Un albero gira ed è tutta la preghiera.
Vorrei essere semplice nel dire
Come questo tuo parlare senza colore
L’inizio del segno, o solo la sua conclusione.
Gli uomini sono nel mezzo.
Qualcuno si è allontanato e
Ci ha lasciati soli
I poeti rimangono in un cappotto
Sono attenti, nella distanza delle mani.

Chi è necessario dice ciò che resta
E non vuole niente.


* * *

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