mercoledì 19 ottobre 2016

Leggendo Thoreau


Camminare invita

alla trascendenza dell’essere

quando il pensiero finalmente si abbandona

assecondando i passi

sentendosi

vuoto e pieno di una materia altra

in perfetta simbiosi

con ciò che calpesta e ciò che sovrasta.






Il taccuino è nuovo
i suoi fogli, bianchissimi.
Io scruto l’orizzonte, oltre l’abetaia....

Ogni intenzione è bene si interrompa
perché lo sguardo non sia vincolato
ma resti sospeso …


Ogni cosa è geometria
triangolo il cielo e triangolo il lago
graffiti le fronde, cosparse di aghi.
Io, al centro a sentire la spinta
tellurica entrare, dirigere i sensi.
Il rombo del fiume sul fianco
annienta il silenzio
annienta il pensiero.








2 commenti:

  1. Facendo clic su 'mie poesie' constato, cara Carla, la grande (e abbastanza continuativa nel tempo) fecondità della tua scrittura. Dev'essere dunque un buon momento, malgrado la quotidianità che non sempre si presta alla sublimazione poetica (ma tu lo fai ogni tanto, donando - come ho anche scritto, se ricordi - dignità di senso alle piccole cose della vita che ti circonda). Mi è difficile però scegliere un testo piuttosto che un altro, per prendere spunto; tu adotti una scrittura 'globale', in cui tutto si tiene. Il rischio di tradire lo spirito dei versi scegliendo un frammento, costringendolo a fare da sé, come se prima e dopo non ci fosse il flusso del pensiero e dell'emozione che gli dà ruolo e posizione, è sempre da evitare. Io almeno penso così. E' anche vero che alcuni dei tuoi aforismi si presterebbero al commento, ossia alla prosecuzione del tuo pensiero col pensiero di un altro, come se nel tuo pensiero riposasse la necessità, o la possibilità dell'altro del tuo pensiero. Stai bene. Gianmarco

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    1. A dire il vero sto attraversando un periodo poco fecondo dal punto di vista della scrittura. Questa poesia, insieme alla poesia Moleskine che ti pubblico accanto, sono poesie scritte l’estate scorsa e trasmesse al concorso di poesia che si tiene a Galbiate, Non avendo ricevuto alcuna risposta ed essendo la premiazione domenica 23 ottobre ho pensato di renderle pubbliche perché le sento particolarmente legate al mio mondo, alla natura e alla bellezza che popolano luoghi a me cari … ci tengo a dare importanza al luogo perché è da li che nasce la predisposizione alla meditazione poetica, lo stato d’animo poi, indirizza il pensiero …
      Le poesie migliori le scrivo in momenti di rabbia oppure in preda alla disperazione. Ho notato che quelle gioiose sono le più deboli …

      Ciao carissimo!

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