lunedì 3 agosto 2015

Creazione e causalità


"The man without a Navel yet lives in me," "l'uomo senza ombelico perdura in me," curiosamente scrive Sir Thomas Browne (Religio medici 1642) per significare che fu concepito nel peccato, quale discendente di Adamo. Nel primo capitolo dell'Ulisse, Joyce evoca allo stesso modo il ventre immacolato e teso della donna che non ebbe madre:"Heva, naked Eve. She had non navel."
Il tema (lo so) rischia di apparire grottesco e futile, ma lo zoologo Philip Henry Gosse lo ha legato al problema centrale della metafisica: il problema del tempo.
Ciò accadde nel 1857; ottanta anni di oblio equivalgono forse alla novità.


* * *


Nel capitolo della sua Logica che tratta della legge di casualità Jhon Stuart Mill afferma che lo stato dell'universo in qualunque istante è conseguenza  del suo stato nell'istante precedente  e che a un'intelligenza infinita  basterebbe la conoscenza perfetta di un solo istante per conoscere la storia dell'universo, passata e futura. Afferma altresì, che la ripetizione di qualunque stato comporterebbe la ripetizione di tutti gli altri e farebbe della storia universale una serie ciclica.
In codesta moderata versione di una fantasia di Laplace, Mill non esclude la possibilità di un futuro intervento esteriore che interrompa la serie. Il futuro è inevitabile, esatto, ma può non verificarsi. Dio veglia negli intervalli.




Mill immagina un tempo causale, infinito, che può essere interrotto da un atto futuro di Dio; Gosse, un tempo rigorosamente causale, infinito, che è stato interrotto da un atto passato: la Creazione.


Il primo istante del tempo coincide con la creazione, come dice Sant’Agostino, ma quel primo istante comporta non solo un infinito futuro ma un infinito passato. Un passato ipotetico, naturalmente, ma minuzioso e fatale. Sorge Adamo e i suoi denti e il suo scheletro hanno 33 anni; sorge Adamo (scrive Edmund Gosse) e ostenta un ombelico, sebbene nessun cordone ombelicale l’abbia legato a una madre.
Il principio di ragione esige che non vi sia  un solo effetto senza una causa; tali cause richiedono altre cause, che in modo regressivo si moltiplicano;*di tutte vi sono vestigia concrete, ma solo quelle posteriori alla creazione hanno avuto esistenza reale. Esistono scheletri di glittodonte nella valle di Lujàn, ma non vi sono mai stati glittodonti*. Tale la tesi ingegnosa (e soprattutto incredibile) che Philip Henry Gosse  propose alla religione e alla scienza.
Entrambe la rifiutarono. I giornalisti la ridussero alla dottrina che Dio aveva nascosto fossili sotto terra per provare la fede dei geologi; Charles Kingsley affermò che il Signore non poteva aver inciso nelle rocce - una superflua e vasta menzogna -.

Invano Gosse espose la base metafisica della sua tesi: l’inconcepibilità di un istante di tempo senza un altro istante precedente a un altro successivo, e così all’infinito.
Non so se conobbe l’antica massima che figuranelle pagine iniziali dell'antologia talmudica di Rafael Cansinos-Assèns: "Era la prima notte, ma una serie di secoli l'aveva preceduta".
Due virtù voglio rivendicare alla dimenticata tesi di Gosse. La prima è la sua eleganza un pò mostruosa. La seconda, la sua involontaria riduzione all'assurdo di una creatio ex nihilo, la sua dimostrazione indiretta che l'universo è eterno, come pensarono il vedanta ed Eraclito, Spinoza e gli atomisti ...Bertrand Russell l'ha resa attuale.
Nel capitolo IX del libro The Analysis of Mind (Londra 1921) suppone che il pianeta sia stato creato da pochi minuti, fornito di un'umanità che - ricorda - un passato illusorio.





Poscritto. Nel 1802, Chateaubriand (Génie du christianisme, I, 4, 5) formulò, partendo da ragioni estetiche, una tesi identica a quella di Gosse. Denunciò l'insulsaggine e irrisorietà di un primo giorno della Creazione popolato di pulcini, larve, cuccioli e semenze.

"Sans cette vieillesse originaire, la nature dans son innocence eût été moins belle qu’elle ne l’est aujourd’hui dans sa corruption."


da ALTRE INQUISIZIONI di Jorge Luis Borges

2 commenti:

  1. Ma com'è che tutti i grandi pittori hanno raffigurato Adamo ed Eva con l' ombelico?
    Qualcuno anche con un teschio ai piedi (umano)
    Se erano i primi di chi era?

    Lo stesso gosse mi pare dicesse che il mondo è stato creato fornito di individui che ricordano un passato illusorio.

    (E poi se non l' aveva come facevano a fare il gioco dell' oliva?)

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  2. Ormai (pare) la fisica moderna ha stabilito che il tempo non esiste, esistono solo mutamenti di stato.
    Bellissima questa ricerca di Borges. L'universo è eterno, ma forse noi non sappiamo veramente cosa voglia dire questa parolina "eternità". La usiamo troppo spesso come se ci riguardasse.

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