mercoledì 20 marzo 2013

Filo conduttore


- Cosa distingue la scrittura femminile da quella maschile? -


Carla Bariffi, 
Rapsodia in rosso

ISBN 978-88-897224-77-8

Edizioni CFR - 2013 - pp. 48




Rapsodia in rosso è un poema intenso, di intensa ispirazione, che la poeta lombarda, originaria di un piccolo paese del Lago di Como, ha intessuto in alcuni anni di intensa ricerca e riflessione. Carla Bariffi è una persona molto schiva, che non ama mettersi in luce e coltiva la poesia come luogo di riflessione sul mondo, nell'interrogare le parole e nel metterle in relazione con la sua esperienza interiore, riflessiva ed emotiva. Questa pubblicazione esce a 5 anni di distanza dalla precedente raccolta, Aria di Lago (LietoColle, 2006), dal carattere più contemplativo e conciliato rispetto alla presente.  Qui invece, la scrittura appare più nervosa e interrogativa, densa di trasalimenti e grumi emotivi, in una incessante forma di domanda (di senso) che si tende dall'inizio alla fine quasi con spasmodica continuità, senza spazi, se non brevi attimi, per una tregua.

E' un poema intensamente femminile, che molto rivela di una lirica femminile densa e problematica, ancora troppo silenziosa (al di là di alcuni nomi celebri) che tuttavia fiorisce e lavora nel "sottosuolo" della nostra cultura per trovare in futuro, si spera, un adeguato spazio di rappresentazione.

G.L.



* * *


Filamento di una trama
l'afflato di senso
molecole dense
che rendono elettrica l'aria.
Rombi e prismi, geometrie
in cui inglobare l'energia
di una assenza di voce.

Registrano bolle di ferro
i miei atomi ardenti
- covano sotto la brace -

La presenza è una domanda
puoi legggerci ogni presagio
interrogandone gli occhi e la pelle.
Poi vorrei nascondermi
all'ombra del tuo avambraccio
nella piega che si allunga dall'incavo
verso il cuore a scomparire.

è friabile il ricordo
e resistente;
acqua di lago
in terra di elefante.


4 commenti:

  1. Cara Carla, il distinguo permette alla maschia recensio di far convergere, dalle gradazioni che vanno dall'inettitudine al genio, il crear femminino in un mondo a parte. Sia mai che lo spirito muliebre osi sconfinare negli olimpi del sesso forte. Si fanno eccezioni per le Dickinson o per altre poche femmine coi pantaloni :-)

    A.

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    1. il crear femminino è veramente un mondo a parte.
      grazie Arthur!

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  2. Forse la differenza è stabilita dall'insistenza, da parte della donna scrittrice, sulla sfera emotiva anziché corporale.

    però se mi rileggo certi passi di Flaubert, in Madame Bovary, questa differenza non esiste.

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