venerdì 8 febbraio 2013

Fiordaliso retico


La moleskine è un frutto prelibato

ma mai quanto il paesaggio del mio lago.

Miraggio è la lingua di sole

sulla cima innevata del monte

e il porpora vestale che ri-sorge.





I visi sono enigmi di sfinge

si ergono alteri al di sopra di un corpo

- l'animale che sta sotto li distingue -





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9 commenti:

  1. Come "Hem.", conosco i taccuini da viaggio, anche se ora preferisco la macchina fotografica e infatti la uso appunto come "moleskina". da tempo ho abbandonato la "bella" fotografia, (sono un quasi fotografo... ero) preferisco la ruvidezza e l'imprecisione e trovo ridicola ora la "bella" fotografia quella artistica, per intenderci, gusti personali s'intende. Tu hai invece molta delicatezza con la fotografia e una certa grazia che si riverbera d'altronde nel secondo verso.

    qualcosa a cui non mi abituerò mai è la personalità, infatti questa non varia mai mentre il resto invecchia, appunto miraggio, un bello stupore, come i restanti versi. Un buon sabato e scusa il tono confidenziale confessionale.

    qui niente "porpora" ma grigio fantasma oggi.

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    1. Grazie, mio caro, per il tono confidenziale di cui sento un immenso bisogno
      sono stanca delle formalità, delle maschere, della facciata
      voglio sentire aneddoti, curiosità, sprazzi di anima, e tu me li regali con grande generosità!
      io nella fotografia (come nella poesia) ricerco la perfezione, è un mio difetto forse, la ricerco ovunque, la forma nella sua sembianza migliore...poi trascuro il mio corpo, forse per un invisibile desiderio di contraddizione, ed esagero a trascriverla, la bellezza della forma, quasi temessi di rivelare l'incrinatura che mi porto dentro.
      è un pò come temere la propria voce.
      ciao Hem, ti abbraccio forte!

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  2. che bella cosa che hai scritto. e come ci si possa e ci si debba sentire piccoli (in questo tuo pensiero) fino alla commozione.
    forse non vi è mai meraviglia negli occhi del bambino ma questa esiste solo (forse) attraverso le varie dimensioni della memoria, che mutano gli spazzi, pur lasciandoli nel concetto identici. un bisogno armonico, un senso a questo, prima che il concetto sovrapponga il peso, la gravita, della materia (che ci assedia).

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    1. La materia che ci assedia...
      per questo amo le immagini, esse sanno equilibrare peso e leggerezza con incredibile facilità.

      L'uomo è regista invisibile dell'austera natura che riesce a immortalare.

      Buona domenica!

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    2. mio dio no.. Preferisco pensare ad una bella fanciulla!

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  3. forse le cose migliori, sono scritte in natura

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    1. le cose migliori sono scritte in natura, ma c'è uomo e uomo!

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