Rumore di
passi
sull'acciottolato
sorprendono il buio...
ho gli occhi malati
e l'aria gelata li desta.
Vorrei nel tuo verbo sostare
guardarmi dalla tua fronte
scoprire quell'onta che
il margine sfiora.
Così minuscoli siamo
e brevi
nel suono perentorio di campane
in lontananza...
Qualcosa ci unisce
nella sera che accarezza
l'anta aperta sul cortile.
Eco
Può bastare un'eco
nel buio una voce
a rievocare un viso
La frase cancellata ma
presente
Un petalo di mandorlo
che vola.
sull'acciottolato
sorprendono il buio...
ho gli occhi malati
e l'aria gelata li desta.
Vorrei nel tuo verbo sostare
guardarmi dalla tua fronte
scoprire quell'onta che
il margine sfiora.
Così minuscoli siamo
e brevi
nel suono perentorio di campane
in lontananza...
Qualcosa ci unisce
nella sera che accarezza
l'anta aperta sul cortile.
Eco
Può bastare un'eco
nel buio una voce
a rievocare un viso
La frase cancellata ma
presente
Un petalo di mandorlo
che vola.
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nei tuoi ultimi versi: malinconia, desiderio. ma posso sbagliarmi, naturalmente. nel contesto dell'autunno ci possono stare ambedue. forse sono complementari, non contraddittori.
RispondiEliminain realtà questi ultimi versi sono i miei primi, pubblicati su Poiein quando ancora lo gestiva il buon Gianmario Lucini. da qui è partita tutta la mia poesia ...
EliminaGrazie per i tuoi passaggi, un caro abbraccio! ciao :-)