domenica 3 agosto 2014

Ipertrofia dell'anima


Le montagne sono come onde

immobili e perfette

lungo le crode

l'instabilità riposa.




C'è chi afferma

che bisogna scrivere per l'umanità

perchè ai posteri

possa rimanere un pezzo di storia

che ci riguarda.

Io penso che dobbiamo scrivere per testimoniare noi stessi

[la storia anonima che racchiudiamo]


nel guscio ruvido di un'esistenza.

Dov'è, la differenza?


*

Leggo la "Svolta" di Rilke

la pioggia incessante di agosto

scandisce la mia voce

ma nel silenzio della casa,

in solitudine,

mi è più naturale

seguire questo moto che risale;

poesia e lacerazione

sinonimi dell'essere.


* * *


Abbiamo amato tanto


Rischiando e mettendoci in gioco

Con la tenacia del ragno

Nel tessere la clandestinità.

Ora di tutti i nostri scambi

Rimane una atrofica materia

Che senza più voce

Si lascia solo guardare.


[Gli stimoli nutrono il cuore].




Se nel perdono

Vogliamo essere redenti

Perché dobbiamo nascondere

La verità?

La verità è dolore

È realtà inconcepibile

- svolta e prigione –

Il coraggio

Appartiene solo a Gesù.





6 commenti:

  1. Un bel suono melanconico in versi.

    Un sorriso Carla

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    1. Grazie mia cara, ti abbraccio forte!
      ho scritto quello che penso, in questo momento simile a quello che vivo
      ma c'è una parte di me
      che vive sempre altrove

      ti voglio bene :-)

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  2. forse si scrive per bisogno di immortalità, si è detto, e appunto scritto, tanto a proposito. Il mio piccolo pensiero aggiunto è che scrivendo si incontra la parte più vera e intima di se stessi; metterla a nudo è come un dono, questo è il lascito, l'esempio di cercare sempre di essere e valorizzare se stessi.

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    1. caro Massimo, non potevi esprimere meglio il significato della scrittura ...
      noi siamo ciò che scriviamo, ciò che scriviamo è il prodotto della nostra esperienza, cosa c'è di più interessante?
      la poesia poi, lo rende così ...fluido!

      grazie

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    2. "Io penso che dobbiamo scrivere per testimoniare noi stessi

      [la storia anonima che racchiudiamo]


      nel guscio ruvido di un'esistenza."


      bella tutta!

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    3. Grazie Cristina cara, leggendo L'immortalità di Kundera ho incontrato un passo dove si dava molta importanza alle biografie...

      un abraccio!

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