mercoledì 18 settembre 2013

Improptu


Baudelaire lo aveva capito
ma anche Nietzsche,
l'olfatto è il senso più acuto
- Potente -
Si manifesta come l'origine
in fattispecie di ricordo,
si strappa dal muschio
di neuroni impazziti
si abbraccia al lichene sui muri
appena sfiorati dall'acqua
di un lago magnete.



6 commenti:

  1. L'olfatto è il più potente, e per paura sovente lo disconosciamo. L'eccesso di vita può uccidere, per questo Nietzsche forse si serviva di maschere.

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    1. come hai ragione...
      le maschere sono sempre un mezzo strumentale per non esporre la faccia, con tutti gli annessi corporali, la responsabilità che ne deriva può avere un peso
      la maschera è il filtro.
      l'uso e l'abuso di maschere porta, a mio parere, a una forma di schizofrenia.
      perdere di vista la realtà, è una conseguenza.

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    2. Mi spiego: le maschere sono necessarie. Produrle richiede arte, inventiva e genio. Nietzsche ha fatto della propria malattia la maschera indispensabile per proiettare uno sguardo sano e finemente diagnostico sulla vita.
      Certo, in larghissima misura, le maschere che si indossano quotidianamente sono paraventi belli e pronti, per niente interessanti. Niente altro che mezzi strumentali, appunto.

      Ciao!

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  2. hai ragione, non per niente i greci la utilizzavano...
    ho voluto riallacciarmi al discorso dell'anonimo quì sotto, che certo non ne ha fatto un uso appropriato.
    ciao!

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  3. L'immenso edificio del ricordo retto da una gocciolina sensoriale, parafrasando il nevrotico di Boulevard Haussmann...vento sulle rovine. Deve esistere, poi, una brezza inodore (ed indolore ché dove cessano i sensi capitola anche il dolore) il cui nitore aguzzo sia in grado di erodere maschera e volto. Una brezza immemoriale.
    ;-)

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    1. Grazie Arthur, la tua espressione di pensiero è sempre affascinante... credo di essere reduce da una gocciolina del genere... :-)

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