venerdì 27 gennaio 2012

Neve


Ieri ho iniziato a leggere questo libro di Mishima che mi è stato consigliato e proprio ieri ho ricevuto per posta il nuovo libro di Roberto Michilli.
so che due letture non vanno mischiate contemporaneamente ma la tentazione di iniziare anche quello di Michilli ieri sera è stata fortissima...
Dovrò decidermi a quale dare la priorità dal momento che altrimenti rischierei di confondere immagini e stile.


Allora, vediamo di fare il punto della situazione ...

Ho terminato di leggere il libro di Michilli ieri, e mi sembra giusto provare a mettere giù la mia sintesi al riguardo.
Viviana è la protagonista, una ragazza bella e di modesta istruzione, e tutta la storia ruota intorno alle sue relazioni con gli uomini, al rapporto (quasi inesistente) con le figlie, alla malattia (un male incurabile) che improvvisamente la colpisce, e agli esorcismi, che abbondano anche nei particolari.
Michilli osa con la magia, osa entrare nei dettagli e descrive con minuzia lo svolgimento di certe pratiche, e questo devo dire che da un lato mi turba e dall'altro mi incuriosisce.
Sono cose di cui si parla poco ed è interessante scoprire in realtà come possa, l'assuefazione al riguardo, somigliare a quella del gioco.
Viviana ha un carattere impulsivo, non accetta le sconfitte, e soprattutto in amore, ottiene sempre ciò che desidera. 
Il desiderio fa parte della scrittura di Michilli, viene sempre tenuto vivo ed è da esso che si dipanano le storie.
Il rapporto di Viviana con Guido è forse il più travagliato. La moglie di Guido, è una donna misteriosa che porta un foulard sul capo e si reca a messa tutte le mattine e che in paese ha la fama di essere senza cuore.
Mi fa pensare che:
ciò che ci spaventa non si può conoscere.
(Poi lui scompare così, nel nulla... )

Ho ammirato la determinazione di Viviana, in ogni senso
e quel suo desiderio di lasciare una traccia di sè prima di morire (la sua storia raccontata)
la poesia nel finale, di cui non so l'autore, ma che riporto quì sotto, con gioia e commozione.

Noi passeremo
per farci ricordo sbiadito
e svanire infine nel nulla.

Ma ci sarà ancora il vento
a muovere le foglie
di nuove primavere.

Altri cercheranno
il nome delle cose
tenendosi per mano.

* * *
Piccola postilla: l'inciso (copiato dal libro) che riporto quì sotto mi ha condotto, seguendo la scia delle associazioni mentali, a comporre la poesia *Essere e tempo* che riporta, naturalmente, a Martin Heidegger.

"Rinchiusa in questa specie di bozzolo che mi isola e mi protegge, m'è più facile accettare quello che sarà.
Mi ricordo che il professore di filosofia ci parlava di un tedesco secondo il quale noi siamo nati per la morte ed è proprio questa provisorietà a dare un senso alla nostra vita."

7 commenti:

  1. per come sono fatta io, beh, inizierei tutti e due i libri, ma scegliendo due momenti diversi del giorno...
    buona lettura allora..

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  2. Questa prassi è la mia dannazione!! Il leggere contemporaneamente più opere è una delle cose peggiori che si possano fare, ma io molto spesso, non so resistere. Arrivo a dire a me stesso, mentre sto leggendo un libro: " do soltanto un occhiata a quest'altro... giusto una scorsa! " salvo poi trovarmi immerso in entrambi :-(
    Un buon fine settimana a te e buona lettura

    Roberto

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    1. infatti io credo che non riuscirò a farlo.
      come si può gustare una lettura se non ci immergiamo completamente in essa annullando il presente?

      ogni libro contiene un'epoca, oltre alla sua storia e al suo linguaggio, e se mischio questi caratteri, le mie impressioni al riguardo non saranno più: cristalline.

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  3. ..quante son le cose che non si posson fare...
    ma anche io amo legger più cose contemporaneamente.. perchè detta tra noi amo ciò che la mia mentre trova d'altro in quella promiscuità di parole...

    buona settimana...
    m.

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    1. Buon giorno cara Moni:-)
      io ho appurato che non riesco a leggere più cose contemporaneamente e in diversi momenti del giorno.
      Mi mancano poche pagine alla fine del libro *La più bella del reame*
      e avrò sicuramente qualcosa da dire...

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    2. ho aggiunto qualche piccola considerazione sul libro di Michilli.

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