"Questa mattina parleremo della dissoluzione dell’Ordine della
Stella.
Molti ne saranno felici e altri ne saranno rattristati. Ma non si tratta
di gioirne nè di rattristarsene, perché è inevitabile, come vi
spiegherò.
Forse ricorderete la storiella del demonio che passeggia per la via con
un amico; a un certo punto, davanti a loro, un uomo si china a
raccogliere qualcosa per terra, lo guarda e se lo mette in tasca.
L’amico chiede al demonio: “Che cosa può aver raccolto quell’uomo?” “Ha
trovato un pezzo di verità”, risponde il demonio. “Ah, è un brutto
affare per te, allora!” osserva l’amico. “Oh, niente affatto – replica
il demonio – adesso farò in modo che la organizzi.”
Io sostengo che la verità è una terra senza sentieri e non la si può avvicinare da nessun tipo di percorso, religione o setta.
Questo è il mio punto di vista, al quale aderisco in modo assoluto e
incondizionato. Essendo la verità illimitata, incondizionata, non
raggiungibile da nessun tipo di strada, non può essere organizzata né si
dovrebbe formare nessuna organizzazione per guidare o forzare le
persone a percorrere vie particolari.
Se innanzitutto comprendete questo, allora vedrete quanto sia
impossibile organizzare un credo. La fede è una questione puramente
individuale e voi non potete e non dovete organizzarla; se lo fate,
diventa una cosa morta, cristallizzata, diventa un credo, una setta, una
religione da imporre agli altri. E’ questo che tutti cercano di fare
nel mondo.
La verità viene ridotta a qualcosa di ristretto, a una specie di
trastullo per coloro che sono deboli, che si sentono momentaneamente
insoddisfatti. La verità non può essere “portata giù” è piuttosto
l’individuo che deve fare lo sforzo di innalzarsi fino ad essa. Non
potete portare a valle la cima del monte, se volete conquistare quella
cima dovete attraversare la valle e arrampicarvi su per la salita, senza
temere i pericolosi precipizi.
Questo è il motivo principale, dal mio punto di vista, per il quale l’Ordine della Stella deve essere dissolto.
Ciononostante, voi probabilmente formerete altri ordini, continuerete
ad appartenere a qualche organizzazione alla ricerca della verità.
Io non voglio appartenere a nessuna organizzazione di tipo
spirituale, vi prego di comprenderlo. Potrei usufruire di
un’organizzazione per andare a Londra, per esempio, ma questo è tutto un
altro genere di organizzazione, puramente meccanico, come le poste o il
telegrafo. Posso fare uso di una macchina o di una nave per viaggiare,
si tratta soltanto di meccanismi fisici, che non hanno nulla a che fare
con la spiritualità.
Sostengo, di nuovo, che nessuna organizzazione potrà mai guidare
l’uomo alla spiritualità. Se si crea un’organizzazione a questo scopo,
questa diventa una specie di stampella, un punto di debolezza, una
schiavitù che paralizza l’individuo, che gli impedisce di crescere, di
stabilire la sua unicità, che risiede nella scoperta per conto suo della
verità assoluta, incondizionata. E questo è un altro motivo che mi ha
fatto decidere di dissolvere l’Ordine della Stella di cui mi sono
trovato ad essere il capo, nessuno mi ha spinto a prendere questa
decisione. E non si tratta di un gesto grandioso, perché io non voglio
seguaci, e lo dico sul serio. Nel momento in cui seguite qualcuno,
cessate di seguire la verità.
A me non importa se siete attenti a quello che dico oppure no. Io
voglio fare una certa cosa nel mondo e intendo farla con molta fermezza e
concentrazione. C’è una sola cosa che mi preme: rendere l’uomo libero.
Desidero che sia libero da tutte le gabbie e le paure, e che non fondi
nuove religioni, nuove sette, e che neppure enunci nuove teorie o
filosofie. E allora naturalmente mi chiederete perché vado continuamente
in giro per il mondo a parlare. Ve lo dico subito: non certo perché
desideri dei seguaci o voglia formare un gruppo di discepoli speciali.
(Si sa quanto gli uomini amino essere diversi dai loro simili, per
quanto la loro distinzione possa essere assurda e superficiale! Io non
voglio incoraggiare questa assurdità.)
Io non ho discepoli né apostoli, né sulla terra né nel regno della
spiritualità. Non è la lusinga del denaro né il desiderio di una vita
comoda ad attirarmi. Se fossi attratto da una vita comoda non sarei
venuto a questo raduno, né vivrei in un paese così umido!
Vi sto
parlando con franchezza perché voglio che le cose siano chiare una
volta per tutte. Non voglio che si ripetano queste discussioni anno dopo
anno.
Un giornalista che mi ha intervistato, ritiene che dissolvere
un’organizzazione formata da migliaia e migliaia di membri sia un gesto
eccezionale, e mi ha detto: “Che cosa farà dopo? Non avrà seguaci, la
gente non l’ascolterà più.” Ma io dico che se ci fossero anche solo
cinque persone che ascolteranno, che vivranno, che rivolgeranno il volto
verso l’eternità, sarà sufficiente. A che serve avere intorno migliaia
di persone che non comprendono, imbalsamate nei pregiudizi, che non
vogliono sentire il nuovo ma che piuttosto traducono il nuovo per il
proprio sterile stagnante sé?
Vi prego di non fraintendermi, se vi sto parlando in maniera dura non
è per mancanza di compassione. Se andate da un chirurgo per
un’operazione, non è forse bene che vi operi anche se può causarvi del
dolore? E, allo stesso modo, se vi sto parlando in modo diretto, non è
per mancanza di vero affetto, anzi, è il contrario!
Come vi dicevo, il mio scopo è soltanto uno: rendere l’uomo
libero, sollecitarlo verso la libertà, aiutarlo a interrompere i suoi
limiti, perché soltanto questo potrà dargli eterna felicità e
un’incondizionata realizzazione del sè.
Poiché io sono libero, incondizionato, completo – non una parte, non
il relativo, ma la completa verità che è eterna – desidero che coloro
che cercano di comprendermi siano liberi; senza seguirmi, senza fare di
me una gabbia che diventerà una religione, una setta. Costoro dovrebbero
essere liberi da tutte le paure – dalla paura della religione, della
salvezza, della spiritualità, dalla paura dell’amore, della morte e
della vita stessa. Così come un artista dipinge un quadro per la gioia
di farlo, esprimendo se stesso, la sua gloria, il suo benessere, io
faccio questo senza volere nulla da nessuno.
Voi siete abituati all’autorità, a un’atmosfera autoritaria, che
pensate vi possa condurre alla spiritualità. Voi pensate e sperate che
qualcuno, dotato di straordinari poteri, possa operare il miracolo di
trasportarvi nel regno di libertà eterna che è felicità. Tutto il vostro
modo di vedere la vita è fondato su quell’autorità.
Mi avete ascoltato per tre anni ormai, senza che siano avvenuti
cambiamenti, eccetto che in poche persone. Ora, analizzate quello che
dico, siate critici, in modo da comprendere interamente,
fondamentalmente.
Quando cercate un’autorità che vi conduca alla spiritualità, siete
automaticamente costretti a costruirvi intorno un’organizzazione. E
creando quell’organizzazione, che pensate vi possa aiutare
spiritualmente, vi rinchiudete in una gabbia.
Se vi sto parlando con franchezza, vi prego di ricordare che non lo
faccio per durezza o per cattiveria, e nemmeno sull’onda dell’entusiasmo
del mio scopo, ma perché voglio che comprendiate quello che dico.
Questo è il motivo per cui siete qui, e sarebbe uno spreco di tempo se
non vi spiegassi in modo chiaro e deciso il mio punto di vista.
Per diciotto anni vi siete preparati all’evento della venuta del
Maestro del Mondo. Per diciotto anni vi siete organizzati, avete cercato
qualcuno che portasse nuova gioia ai vostri cuori e alle vostre menti,
che trasformasse la vostra vita, portandovi una nuova comprensione;
qualcuno che vi elevasse a un nuovo livello di vita, che vi
incoraggiasse, che vi liberasse – e ora, guardate che cosa sta
succedendo!
Pensateci, ragionate, e scoprite se e in che modo quel credo vi abbia
resi diversi – non parlo della superficiale differenza di portare un
distintivo, che è una cosa banale, assurda. In che modo quel credo ha
spazzato via tutto ciò che non è essenziale per la vita? E’ questo il
solo metro di giudizio: in che modo siete più liberi, più grandi, più
pericolosi per qualsiasi società basata su cose false e non essenziali?
In che modo i membri di questa Organizzazione della Stella sono diversi?
Come dicevo, vi siete preparati per diciotto anni a ricevermi. Non mi
importa se credete che io sia il Maestro del Mondo o no, questo ha
pochissima importanza. Appartenendo all’organizzazione dell’Ordine della
Stella, avete dato la vostra solidarietà e la vostra energia al
riconoscimento di Krishnamurti come il Maestro del Mondo – in modo
parziale o totale: totalmente per coloro che seriamente cercano e solo
parzialmente per quelli che si sentono soddisfatti con le loro mezze
verità.
Vi siete preparati per diciotto anni e guardate quante difficoltà
interferiscono nella vostra comprensione, quante complicazioni, quante
banalità. I vostri pregiudizi, le vostre paure, le vostre autorità, le
vostre chiese nuove e vecchie; io dico che tutto questo è un ostacolo
alla comprensione. Non riesco a esprimerlo più chiaramente di così. Non
voglio che siate d’accordo con me, non voglio che mi seguiate, voglio
che comprendiate quello che dico. Questa comprensione è necessaria,
perché i vostri credi non vi hanno trasformato, vi hanno soltanto creato
complicazioni, perché non siete disposti ad affrontare le cose così
come sono.
Voi volete soltanto i vostri dei – nuovi dei al posto di quelli
vecchi, nuove religioni invece delle vecchie, nuove forme al posto delle
vecchie, tutte cose ugualmente inutili, tutte barriere, limitazioni,
stampelle. Al posto delle vecchie distinzioni spirituali e dei vecchi
oggetti di venerazione ne avete di nuovi.
Per la vostra spiritualità dipendete tutti da qualcun altro, e così
per la vostra felicità, per la vostra illuminazione. E, nonostante vi
siate preparati a ricevermi per diciotto anni, quando dico che tutte
queste cose non servono, quando dico che le dovete lasciare da parte e
guardare dentro di voi per l’illuminazione, per la gloria, per la
purificazione, per l’incorruttibilità del sé, nessuno di voi è disposto a
farlo. Ce ne possono essere alcuni, ma veramente pochissimi.
E allora, perché avere un’organizzazione? Perché avere attorno gente
falsa e ipocrita che mi segue come personificazione della verità? Non
sto dicendo cose dure o scortesi, ma siamo arrivati a un punto in cui
bisogna affrontare le cose come sono.
L’anno scorso vi dissi che non avrei accettato compromessi e
pochissimi mi ascoltarono. Quest’anno lo sto dicendo in modo
assolutamente chiaro. Non so quante migliaia di persone dell’Ordine, in
tutto il mondo, si siano preparate a ricevermi per diciotto anni, eppure
non sono disposte ad ascoltare incondizionatamente, completamente,
quello che dico.
Come ho detto prima, il mio scopo è di rendere l’uomo
incondizionatamente libero, perché sostengo che l’unica spiritualità è
l’incorruttibilità del sè che è eterno, è l’armonia fra la ragione e
l’amore. Questa è l’assoluta, incondizionata verità, che è la vita
stessa.
Perciò voglio che l’uomo sia libero, esultante, come gli uccelli nel
cielo limpido, leggeri, indipendenti, estatici nella libertà.
E a voi, che vi siete preparati per me per diciotto anni, ora io
dico che dovete essere liberi da tutte queste cose, dalle vostre
complicazioni, dai vostri legami.
Per questo non avete bisogno di avere un’organizzazione basata su credi spirituali.
Perché avere un’organizzazione per cinque o dieci persone nel mondo
che comprendono, che lottano, che hanno messo da parte tutto ciò che è
superficiale?
E per quelli che sono deboli, non ci può essere nessuna
organizzazione che li aiuti a trovare la verità, perché la verità è in
ciascuno di noi; non è lontana, non è vicina, è eternamente qui.
Le organizzazioni non possono rendervi liberi, nessuno dall’esterno
può rendervi
liberi; non lo potrà fare un culto organizzato nè l’immolarsi per una
causa; non vi libererete creando voi stessi un’organizzazione, e nemmeno
tuffandovi in opere varie.
Per scrivere le vostre lettere usate una macchina, ma poi non la mettete
su un altare per venerarla; eppure è questo che fate quando le
organizzazioni diventano il vostro interesse principale.
“Quanti membri conta la sua organizzazione?” Questa è la prima
domanda che mi fanno i giornalisti. “Quanti seguaci avete? Da questi
numeri potremo giudicare se quello che dice è vero o falso”. Io non so
quanti siano e non mi interessa. Come dicevo, se anche una sola persona
si fosse liberata, basterebbe.
Ripeto, voi pensate che solo certe persone abbiano la chiave del
regno della felicità. Nessuno ce l’ha, nessuno ha l’autorità di tenere
quella chiave. Quella chiave siete voi stessi e soltanto
nell’evoluzione, nella purificazione e nell’incorruttibilità di quel sé,
c’è il regno dell’eternità.
Allora vedrete l’assurdità della struttura che avete costruito, alla
ricerca di un eterno aiuto, dipendendo da altri per il vostro conforto,
la vostra felicità, la vostra forza. Tutto questo si può trovare
soltanto dentro di voi.
Siete abituati a sentirvi dire da qualcuno quali progressi avete
fatto, quale sia la vostra condizione spirituale. Quanto siete
infantili! Chi, se non voi stessi, potrebbe dirvi quanto siete belli o
brutti interiormente? Chi, se non voi stessi, può dirvi se siete
incorruttibili? Voi non siete seri in queste cose.
Ma coloro che realmente desiderano comprendere, che vogliono trovare
ciò che è eterno, senza principio né fine, cammineranno insieme con
maggior intensità e saranno un pericolo per tutto ciò che non è
essenziale, che non è reale, per ciò che è in ombra.
E queste persone si concentreranno, diventeranno la fiamma, perché
esse comprendono. Dobbiamo creare un nucleo così, è questo il mio scopo.
Perché da quella reale comprensione deriverà una vera amicizia.
Perché quella vera amicizia – che a quanto pare voi non conoscete –
comporterà una effettiva collaborazione gli uni con gli altri. E tutto
questo non per via di un’autorità, né per la salvezza, né perché vi
immolate per una causa, ma perché comprendete veramente e quindi siete
in grado di vivere nell’eterno. Ed è qualcosa di più grande di qualsiasi
piacere, di qualsiasi sacrificio.
Queste sono alcune delle ragioni per le quali, dopo due anni di
attenta riflessione, ho preso questa decisione. Non si tratta di un
impulso momentaneo. Non sono stato convinto da nessuno. Non mi faccio
persuadere in queste cose; ci ho riflettuto sopra per due anni, con
calma, con attenzione e pazienza e ora ho deciso di sciogliere l’Ordine,
dato che ne sono il capo. Voi potrete formare altre organizzazioni e
aspettare qualcun altro; a me questo non interessa, non voglio creare
altre gabbie e nuove decorazioni per quelle gabbie. .
Il mio solo interesse è di rendere l’uomo assolutamente, incondizionatamente, libero.”
Le ultime due righe mi piacciono.. il resto non l'ho letto, sarò libero di non leggere o no?
RispondiEliminasei liberissimo di non leggere ma così facendo non approfondirai mai una conoscenza.
Eliminapiù del finale, a me piace il titolo: La verità è una terra senza sentieri, che condivido pienamente.
(diffidiamo di tutto ciò che è assoluto ;-)