domenica 15 dicembre 2013

Un verbo fatto carne - poesia n. 1651 - Emily Dickinson - traduzione di Massimo Sannelli


A Word made Flesh is seldom
And tremblingly partook
Nor then perhaps reported
But have I not mistook
Each one of us has tasted
With ecstasies of stealth
The very food debated
To our specific strength -

A Word that breathes distinctly
Has not the power to die
Cohesive as the Spirit
It may expire if He -
"Made Flesh and dwelt among us"
Could condescension be
Like this consent of Language
This loved Philology.



Un Verbo fatto Carne è raro e
Consumato tremando
E non diffuso ancora
Ma se io non mi sbaglio
Ognuno ha assaporato
In estasi da ladro
il cibo adatto alla
Sua forma individuale -

Un verbo che respira chiaramente
Non muore - Ed è coerente come Spirito
E spirerà, se Lui -
"Si fece carne e venne in mezzo a noi"
Non c'è condiscendenza
Come questo linguaggio che consente
Come questa Filologia amata.







traduzione di Massimo Sannelli

.

4 commenti:

  1. Conosco poco o nulla della Dickinson, lacuna che s'ha da colmare; splendida poesia ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buon giorno, carissimo :-)
      sono contenta che da me trovi nuovi spunti di lettura
      capita anche a me, da te...
      Ho un volume bellissimo sul Purgatorio di Dante, sono andata a rispolverarlo! :-)

      Elimina
  2. Dopo una lunga navigazione sul mare magnum di Internet giungo inaspettatamente su quest'approdo...
    dopo aver letto alcuni post e assaporato l'aria che vi si respira, ho deciso che tornerò più spesso su quest'isola felice
    -Alessandro-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benvenuto Alessandro!
      Mi porti una bella sferzata di aria nuova :-)

      Elimina