sabato 16 novembre 2013

Nihil est in intellectu quod pria non fuerit in sensu, nisi ipse intellectus


Sappi, a qualunque immagine sei unito al suo interno
(se anche fosse un momento della pena di vivere)
che essa appartiene al Tutto, al radioso disegno.

Rilke



* * *

Così largo il pianto
e lento di noi il sapere dove
fermare l'ansito
potere scioglierci.

*

Arrivi improvviso, la sera
sul lago che mormora
e porti i miei occhi
sull'orlo vibrante di luci
così che io possa sentire
il fondale.

*

Ho gli occhi di vetro
stasera
il tempo non ha più sostanza
si perde
tra gli alti filari
di là, dove fievole insiste
preciso un pensiero

e lascio ogni peso
forgiare di cerchi quest'acqua
lascio che un'eco
mi prenda con sè nel suo spazio.


*
Non è mai uguale il giorno
quando gli occhi si abbassano e
scorgono crepe

Sfioriamo mappe
sottili di mani su
rigide foglie d'inverno
- i nostri pensieri -
contrasti di luce
mai spenta.

*

C'è
un'anima malata
che qualche volta implora
un luogo dove al buio
in silenzio può pregare.

Cosa induce la luce
a non tacere?

*

Mi tremano le mani
mi trema questa voce
- i bimbi giù in cortile
inventano rincorse -

e dalla siepe sale
nel giugno stanco, a sera
struggente quel profumo ...


*

è un coro di bimbi
la sera d'agosto,
si gioca alle bocce
laggiù, sotto i noci

li sento gridare
dal vano in cucina
le mani a lustrare stoviglie,
la cena di prima
- le mani a pensare altre mani.



La traduzione del titolo è:

Nulla è nell'intelletto che prima non sia stato nei sensi, eccetto l'intelletto stesso.

(da Tommaso d'Aquino a Locke a Leibniz
passando per l'empirismo).

*

25 commenti:

  1. i bimbi giù in cortile, e mille altre emozioni

    grande Carla!


    :-)

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  2. Grazie a entrambi.
    @Michele, pensavo di essere Pascoliana :-)

    Buona domenica!

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  3. "e dalla siepe sale
    nel giugno stanco, a sera
    struggente quel profumo ... "

    ciao, una buona domenica.

    (nella foto) bagliori inattesi.

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  4. nella foto che non c'è più... mi accorgo ora.

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  5. allora mettiamolo tutto, lo splendido *Pianto antico* del Carducci:

    L'albero a cui tendevi
    la pargoletta mano,
    il verde melograno
    da' bei vermigli fior,

    nel muto orto solingo
    rinverdì tutto or ora
    e giugno lo ristora
    di luce e di calor.

    Tu fior della mia pianta
    percossa e inaridita,
    tu dell'inutil vita
    estremo unico fior,

    sei ne la terra fredda,
    sei ne la terra negra;
    né il sol più ti rallegra
    né ti risveglia amor.

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  6. e anche una scheggia lucente del *gelsomino notturno* dell'adorato Pascoli:

    E s'aprono i fiori notturni,
    nell'ora che penso ai miei cari.
    Sono apparse in mezzo ai viburni
    le farfalle crepuscolari.

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  7. Credo proprio che tra tutte le correnti filosofiche io possa (felicemente) collocarmi tra i romantici :-)

    Da quando mi interesso di filosofia non riesco più a concepire la poesia senza prima inzupparla, come una spugna, nella sua materia densa...

    Sto rileggendo degli appunti tratti da *Il mondo di Sofia* e mi piace pensare come Schelling quando scrive:

    La natura è lo spirito visibile, lo spirito è la natura invisibile.

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  8. Bella, intensa, con passaggi d'ombra (ma solo per far risaltare la luce).
    Sciapò Carlà ;-)

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  9. Grazie di cuore, siete tanto cari!
    in questo periodo ho cambiato ufficio e sono molto impegnata ad imparare le nuove procedure, trascurerò un pò il blog ma vi leggerò sempre...
    sto affrontando questo cambiamento con molta serenità, e questo è importante.

    a presto

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  10. è vero :-)
    Conoscete l'elogio dell'artista di Schiller?
    Secondo i romantici, soltanto l'arte ci può avvicinare all'ineffabile (ovvero a Dio) perchè l'artista crea la propria realtà proprio come Dio ha creato il mondo.

    c'è un'intera pagina che merita di essere trasportata ...appena posso.

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  11. e poi c'è la metafora del fiore azzurro di Novalis ...
    Die blaue blume……un capolavoro del romanticismo tedesco: l’Enrico di Ofterdingen, dove la divisione tra sogno e realtà scompaiono poichè la forza immaginativa dell'artista le supera.

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  12. ..sei sempre così intensa...
    spesso passo dal tuo lago e ti mando pensieri carichi d'affetto..
    ti giungono??
    bacio.

    m.

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    1. grazie Monica :-)
      Stamattina sul mio lago vento gelido e neve sulle cime ...
      uno spettacolo!

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  13. In costume con questo tempaccio?
    Dalla mia finestra neve sugli Appennini e piove acqua gelida.

    Un buon sabato. (deve esser vero allora che il ghiaccio è bollente, almeno dalle tue parti).

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  14. C'è una leggerezza che sgomenta nei tuoi versi, talvolta acqua cheta, talvolta onda rapace che affonda.

    Che piacere leggerti,
    un sorriso t.t.

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  15. che bel complimento...
    grazie Tiziana!

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  16. Che spettacolo di versi!
    Stefano

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  17. Respiro e mi specchio nei tuoi versi... Bellissimi ...

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  18. Grazie a voi, gentilissimi :-)
    giugno è il mese dei dolci profumi ...

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  19. (Quel ramo del lago di Como...) Cara Carla, la tua comparsa con il tuo commento, ha solleticato la mia curiosità riportandomi a Lecco nell'anno 1977. Ero capo stazione in quella città. Non trovandovi casa, finii per abitare in un villino a Ballabio, ed il lago lo vedevo dal Resegone. Ero giovane allora... Ho letto un pò delle tue cose. Non è vero che sei carducciana. Nei tuoi versi, certo, c'è anche Carducci. Credo che in tutta la tua scrittura ci siano e non potrebbe essere diversamente tutte le tue letture, e mi sembrano buone letture. Sono quelle che impastano la lingua di senso e la rendono, per questo, prossima al sentire dello Spirito, perchè riportano riecheggiamenti memoriali che spingono verso il cuore dell'Universo, l'anima del mondo. Certo, c'è Carducci, ma anche Pascoli ed Epicuro e tutta la cultura classica, ma questo che significa? Credo che sia il modo per essere moderna nella classicità. Cioè adorabile anche tra qualche decennio. Pontiggia soleva dire che si chiede così poco alla parola che alla fine essa poco dà.

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