Il poeta è l’acrobata del cielo
tende alla sfida tendendosi sul filo
come il funambolo sul vuoto.
La ragione che lo genera potente
si eleva, in levità di spazio
-si aggrappa all’intuizione –
per raggiungere lo slancio sfida il vuoto,
lo teme e lo nidifica.
Michelangelo ha disteso le sue dita
sull’affresco del mio lago.
il glicine fiorisce
- un'esplosione di lillà -
il merlo la stinge.
Suggestive le foto, hanno un tocco d'apocalittico, o primigenio. Invece la celebrazione del poeta mi fa più o meno lo stesso effetto d'un quadretto raffigurante un Pierrot lacrimoso. Molto meglio le strofe successive :-) Buona serata!
RispondiEliminaGrazie Elio, per il tuo giudizio critico, sempre ben accetto, sempre prezioso!
Eliminaun pò di enfasi mi è proprio scappata, o forse l'ho ricercata, più facile la seconda ipotesi...
il poeta è un gran narciso!;-)