Tutto è relativo. Ad esempio, ieri sera leggevo la Dickinson e mi si prospettavano dinnanzi agli occhi i colori della Sera. Stasera se leggo Einstein, vedo le mecchie lunari ingrandite. La metafisica di Magritte abbraccia l'universo. La lettrice di Botero è l'ospite fiorita.
con quanto scritto, se ho ben capito tu voglia alludere ad una memoria corta (de chirico-magrtte) ed una lunga.
le suggestioni che chiami metafisiche, che si son chiamate cosi' per dargli una etichetta "metafisica"(de chirico- magritte) appartengono sempre "all'improvviso" della memoria corta, e che suscitano sempre una semplice meraviglia, come è ovvio che sia, cogliendoci in qualche modo di sorpresa associativa. L'uomo è sempre vigile per natura e le associazioni di spazio sono come un naturale campanello d'allarme, essendo questo stato per millenni preda. Ma poi si convince che è tutto codificato nelle costruzioni umane e nulla vi è di pericoloso perché decodificato. Tanto stupore per nulla, ma rimane in fondo, il fondo dell'inquieta preda (che siamo stati) che è in noi. Altra cosa è la riflessione, poetica che sia, che è in questo caso somma soluzione sentimentale di un combinato di musica ed essenza: -così' come è in essenza- così' questa si manifesta, indipendente (per questo ci appare assoluta e veritiera). In questa indipendenza vi è certamente la figura femminile, o codificata come femminile: l'anima.
ciao e buon sabato, scritto stringato e con tanta protervia da poter essere sicuramente giudicato idiota. ma i commenti pare debbano essere così'.
ti dirò che le mie associazioni nascono in primis per gioco, poi, volutamente, per connessioni mentali quindi nulla è qui predeterminato, ma tutto è coordinato, segue un ciclo come il pensiero i suoi sillogismi perchè il centro è aperto e l'energia fluisce
la poesia è femminile perchè è animata dallo stato interiore che è:intuitivo e sentimentale il maschile subentra dopo, col distacco e l'aggressione con l'impeto del voler dire. saper controllare queste due forze opposte o correnti fluviali porta all'equilibrio che il poeta vero non conosce perchè troppo abituato al fluire libero (e indomabile) del suo sentire. La poesia controllata non trasmette come quella che nasce d'impulso.
Magritte è superiore a De Chirico in quanto a bellezza, perchè la sua forza sta nella dilatazione dell'immagine. De Chirico è troppo statico. Dalì è un altro grande esempio di duttilità simbolica potente.
il corpo poetico non è rappresentabile ma questo gioco, questo gioco simbolico ben fa comprendere quanto può essere difficile catalogare il poeta. Lui è nell'infinito ma è anche nella cosa piccola che anima la sua mente eclettica.
naturalmente quanto scritto da me, di corsa ed in una pausa, (le due cose sono combinate) è banale e sicuramente riduttivo. Per quel che concerne il giudizio, è per me difficile. non riesco mai ad averne, non scelgo mai, quindi de chirico e magritte, per me sono artisti e non posso che concepirli solo come tali, senza preferenze. E' il mio carattere.
Ma credo che siamo d'accordo sulle essenze molari, sul divenire.
tempaccio qui. ciao Carla e grazie e un buon sabato. e perdona queste maleducate incursioni.
Naturalmente siamo d'accordo sulle essenze morali e sul divenire. Quì un sole splendido che ora lascia spazio a un gelido vento. Fai pure le tue escursioni ma copriti bene! Buona domenica Michele :-)
Meglio il corpo di una donna.
RispondiEliminaStefano
Tutto è relativo.
EliminaAd esempio, ieri sera leggevo la Dickinson e mi si prospettavano dinnanzi agli occhi i colori della Sera.
Stasera se leggo Einstein, vedo le mecchie lunari ingrandite.
La metafisica di Magritte abbraccia l'universo.
La lettrice di Botero è l'ospite fiorita.
con quanto scritto, se ho ben capito tu voglia alludere ad una memoria corta (de chirico-magrtte) ed una lunga.
RispondiEliminale suggestioni che chiami metafisiche, che si son chiamate cosi' per dargli una etichetta "metafisica"(de chirico- magritte) appartengono sempre "all'improvviso" della memoria corta, e che suscitano sempre una semplice meraviglia, come è ovvio che sia, cogliendoci in qualche modo di sorpresa associativa. L'uomo è sempre vigile per natura e le associazioni di spazio sono come un naturale campanello d'allarme, essendo questo stato per millenni preda. Ma poi si convince che è tutto codificato nelle costruzioni umane e nulla vi è di pericoloso perché decodificato. Tanto stupore per nulla, ma rimane in fondo, il fondo dell'inquieta preda (che siamo stati) che è in noi.
Altra cosa è la riflessione, poetica che sia, che è in questo caso somma soluzione sentimentale di un combinato di musica ed essenza: -così' come è in essenza- così' questa si manifesta, indipendente (per questo ci appare assoluta e veritiera). In questa indipendenza vi è certamente la figura femminile,
o codificata come femminile: l'anima.
ciao e buon sabato, scritto stringato e con tanta protervia da poter essere sicuramente giudicato idiota. ma i commenti pare debbano essere così'.
ti dirò che le mie associazioni nascono in primis per gioco, poi, volutamente, per connessioni mentali
Eliminaquindi nulla è qui predeterminato, ma tutto è coordinato, segue un ciclo come il pensiero i suoi sillogismi
perchè il centro è aperto e l'energia fluisce
la poesia è femminile perchè è animata dallo stato interiore che è:intuitivo e sentimentale
il maschile subentra dopo, col distacco e l'aggressione
con l'impeto del voler dire.
saper controllare queste due forze opposte o correnti fluviali porta all'equilibrio che il poeta vero non conosce perchè
troppo abituato al fluire libero (e indomabile) del suo sentire.
La poesia controllata non trasmette come quella che nasce d'impulso.
Magritte è superiore a De Chirico in quanto a bellezza, perchè la sua forza sta nella
dilatazione dell'immagine.
De Chirico è troppo statico.
Dalì è un altro grande esempio di duttilità simbolica potente.
il corpo poetico non è rappresentabile ma questo gioco, questo gioco simbolico ben fa comprendere quanto può essere difficile catalogare il poeta.
Lui è nell'infinito ma è anche nella cosa
piccola che anima la sua mente eclettica.
naturalmente quanto scritto da me, di corsa ed in una pausa, (le due cose sono combinate) è banale e sicuramente riduttivo. Per quel che concerne il giudizio, è per me difficile. non riesco mai ad averne, non scelgo mai, quindi de chirico e magritte, per me sono artisti e non posso che concepirli solo come tali, senza preferenze. E' il mio carattere.
RispondiEliminaMa credo che siamo d'accordo sulle essenze molari, sul divenire.
tempaccio qui. ciao Carla e grazie e un buon sabato. e perdona queste maleducate incursioni.
Naturalmente siamo d'accordo sulle essenze morali e sul divenire.
EliminaQuì un sole splendido che ora lascia spazio a un gelido vento.
Fai pure le tue escursioni ma copriti bene!
Buona domenica Michele :-)