mercoledì 9 luglio 2014

La farfalla e Kant

Era giovane Kant quella mattina
quando entrò nella stanza una farfalla.
Sul vassoio del tè fermò le ali.
Ancora è buio fuori, pensò Immanuel,
e immobile guardava la creatura.
E allora Wolff, quel lupo metafisico,
ringhiò: tu manda via la farfallina
dalla mente: sostanza con natura
e tutto quanto l’ordine del mondo
e il pensato e il pensabile e il divino
può far crollare l’insetto mattutino.
Ma resta fermo Immanuel e si domanda
come si percepisca una farfalla.
La storia del pensiero e il suo destino
vibrano tra una tazza e un insettino.




3 commenti:

  1. non ho saputo resistere alla bellezza di questo componimento...
    questo dimostra come la poesia possa baciare tutti, dal filosofo al servo...
    potere della poesia!

    grazie Fabio!

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  2. si chiama Zygaena ephialtes, me lo ha scritto Fabio :-)
    è delicatissima, si
    come una sonata di Haydn ...

    sai cosa mi piace di certe poesie
    la metrica perfetta!

    endecasillabi, la musicalità ...

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