Stalattiti appese alle stelle
la mia percezione visiva
(l'osservazione è un dettato impellente,
desiderio di espellere visioni).
Il corpo ne risente, si contrae
si apre, oltre l'arco,
in divenire.
* * *
Granai nella mente si affollano
- fossili ai piedi del sentire -
mentre l'occhio osserva attento
le minuzie delle immagini remote.
Ho chiesto venia al lugubre richiamo
che il giorno strappa all'alba.
Geroglifici nell'incanto delle stelle
questo - mio - sostare ostinato
nei loro condotti di luce.
* *
Punto di flesso
l'incisione sul derma
al tatto si dilata in arabeschi
- percorrerli è la forza -
*
(quella centrale l'ho composta dopo la visione di un documentario sulla civiltà degli egizi :-)
Mi sembra la continuazione di "Scrittura", la riprende e riarticola verso la definizione di un "movimento" che avverti come essenziale. Mi riporta in qualche modo a "Granai nella mente si affollano - fossili ai piedi del sentire -.." che trovo essere una tra le tue poesie più sorprendenti.
RispondiEliminaCiao
Grazie Elio, mi fa piacere che ricordi certe mie poesie che altrimenti rischierei di dimenticare,
Eliminaadesso la riporto sotto, insieme ad un'altra che ricordo avevo intitolato nello stesso modo :-)
Stalattiti appese alle stelle.
RispondiEliminaMagnifico.
Ciao Carla.
:-) ieri sera guardavo il cielo stellato e le ho viste!
EliminaAvverto uno straripare che è appunto il divenire, il corpo oltre l'arco, espulsione di visioni... E' una sensazione di perdita controllata del controllo quella che sento. Magnifiche immagini e sapiente lavoro sulla musicalità delle parole e rime.
RispondiEliminaDaniele
Hai recepito una sensazione vera Daniele :-)
RispondiEliminaLa poesia, per me,è diventata un modo naturale di pensare le sensazioni e il fatto di esporle, durante la stesura, innesca un meccanismo di autocontrollo, di determinazione, di critica che mi fa vedere dove manca quella parte incontrollata, solo mia, che potrei chiamare *duende*.
La musicalità e la forma sono importanti, le ricerco spesso, ma più ancora quella profondità (eterea) che a volte sfugge e che non vorrei mai perdere.
Che l'osservazione sia un dettato impellente è una verità troppo spesso dimenticata… così come l'incontro che la determina.
RispondiEliminaCi riprovo con scarsa fiducia :-(
Roberto
Finalmente! Cambiando Browser... firefox non gli piaceva.
RispondiEliminaUn caro saluto
Roberto
l'osservazione è tutto.
Elimina(e la capacità di giudizio ancora di più).
Bentrovato Roberto!
"Geroglifici nell'incanto delle stelle" ecco finalmente un poco di ragione nelle stelle, e poi dicono che la parola "desiderio" e l'altra "considerare" non nascano da "geroglifici" ma da ridicole ottusità intellettuali e alcuni nel 2012 ancora insistono. (mi sto riprendendo dalla paralisi o spavento, a quanto vedi).
RispondiEliminaP.S. Elio ha ragione, non so se è la più bella, ma certamente mi ha incantato, la tua "esattezza" è un dono. (non insisto sul lato del sentire che do per scontato quando questo è evidente, ma colgo l'essenza che è congiunzione)
C'è tutta l'attesa antica, nel consultare le stelle -il mirare una via per il ritorno- nella carovana o nella nave. Una notte senza stelle, senza la moltiplicità di queste ed appunto il de-siderare, e poi quando queste d'improvviso compaiono dalle coltri delle nuvole si contano si con-siderano, per la via di "casa" per il ritorno o per il divenire, per il giorno "nuovo".
Ma credo tu abbia fatto molto di più, grazie delle belle immaggini, ti ringrazio sentitamente.
Grazie Michele, io umilmente desidero solo avvicinarmi al creato...
Eliminasento molto gli influssi della luna, dell'aria, del lago, della Natura che mi circonda e della quale non potrei privarmi mai.
ci sono tante cose da scoprire osservando il microcosmo ...
ciao :-)
sequenze e immagini di ricordi..
RispondiEliminanella tua carnale verità...
un abbraccio..
(oggi ce l'ho fatta... pensa te!! a commentare intendo..)
m.
ciao Moni, a quanto pare sembra sia un problema tecnico, quindi è facile risolverlo.
Eliminaricambio l'abbraccio :-)