martedì 27 dicembre 2011

il gatto di mia sorella



(quello che apre le porte con le zampette saltando sulla maniglia:-)

6 commenti:

  1. adoro i gatti, sono creature assolutamente misteriose e affascinanti...
    questo è bellissimo

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  2. il gatto di tua sorella è uguale, ugualmente nero, al gatto che da poco ci ha adottato. Entrato in casa si è accomodato e pare intenda rimanerci. Anch'egli si è "insediato", come sovente il suo meno nobile coinquilino. auguro a te ed ai tuoi ospiti un buon fine anno. michele

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  3. certi gatti fanno vita da Pascià!:-)
    la cosa bella in assoluto del gatto però
    è il suo essere sempre libero...
    mi viene in mente una persona che vive in montagna e che pensa di poter imprigionare il "suo" gatto tra le mura domestiche.
    il gatto ha preso sembianze enormi e si muove in un modo guardingo...osserva ogni estraneo che entra ed esce.
    il gatto (a mio parere) medita vendetta.

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  4. "il gatto (a mio parere) medita vendetta" in particolare ed in generale. Felino cacciatore, calcola distanze e possibilità, macchina perfetta. Alcuni dei miei vecchi gatti,(sono oramai diventati vecchietti, ora ne ho cinque) i più "selvatici" ma alcontempo casalinghi, mi guardano con insofferenza ed a volte cattiveria. Sono io di troppo e questo mi piace. Ora che fa freddo rimangono in casa, ma preferirebbero che mi accomodassi fuori. Mi tollerano mal volentieri. Tranne uno, che ha con me un rapporto fraterno. Ho da quando sono in campagna avuto ventidue gatti, i superstiti di dodici anni di vita semirandagia, hanno ragiunto una buona esperienza e padronanza del territorio. Molto superiore alla mia...

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  5. :-)
    come mi piace leggere queste cose...
    ti racconto di una gatta che avevo parecchi anni fa, una gatta speciale, ma troppo umana.
    ebbene, questa gatta aveva qualcosa di diabolico nel modo di osservare e nel comportamento...arrivava a decidere lei anche ciò che non doveva decidere.
    era astuta, intelligente.
    sollevava la tapparella del bagno per entrare anche quando doveva stare fuori...e quel rumore, quel grattare continuo alle ore più impensate era piuttosto inquietante.
    alla fine abbiamo deciso di portarla in montagna, non potevo più sostenere la sua presenza.
    so che sta bene perchè ogni tanto la vedo ancora, per via di quella macchia inconfondibile sul muso.
    gli animali sono la compagnia più splendida che esista ma la loro presenza deve trasmettere serenità e non turbamento.
    ciao Michele

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