mi piace quest'attesa che permea la poesia, quest'assenza che è promessa di presenza, è un moltiplicarsi di chiaroscuri, di pieghe e di fasci di luce filtrata da persiane
L'ultima parte della poesia, per associazione mnemonica, mi ha fatto ritornare in mente una citazione di Ludwig Wittegenstein riportata da Kristin Linklater, esploratrice straodinaria della voce, nel suo notevole libro La Voce Naturale (immagini e pratiche per un uso efficace della ovce e del linguaggio): Pronunciare una parola è come toccare un tasto sul pianoforte dell'immaginazione (Ricerche Filosofiche, I, 6). Un'espressione verso la quale un poeta non può rimanere insensibile. Bella la poesia. Wolf :-)
Sempre benvenute le tue associazioni mnemoniche Wolf!:-) grazie del passaggio. a proposito del libro: la voce natural di Kristin Linklater, credo che avrei proprio bisogno di leggerlo. (con la mia voce non ho mai avuto confidenza).
hai ragione Luca, anche Insegnami ci stava benissimo... se la dedicavo a un professore!;-) con le immagini ho un rapporto meraviglioso e le ricerco sempre. Grazie del pensiero :-)
possiamo pensare a quelle che conosciamo bene, e a quelle che ancora non conosciamo... tutto ciò che è materia, tutto ciò che è carnale... l'anima, ad esempio. Buona serata Massimo!
Davvero alchemica..di primavera ancora sotterranea.
RispondiEliminaBuonasera Elio, la primavera sotterranea comincia a gettare le sue gemme in pasto alla luce...grazie!:-)
Eliminami piace quest'attesa che permea la poesia, quest'assenza che è promessa di presenza, è un moltiplicarsi di chiaroscuri, di pieghe e di fasci di luce filtrata da persiane
RispondiEliminabello immaginare la persiana che filtra la luce *sconosciuta* attraverso il suo raggio...
Eliminagrazie anche a te, Daniele!:-)
L'ultima parte della poesia, per associazione mnemonica, mi ha fatto ritornare in mente una citazione di Ludwig Wittegenstein riportata da Kristin Linklater, esploratrice straodinaria della voce, nel suo notevole libro La Voce Naturale (immagini e pratiche per un uso efficace della ovce e del linguaggio): Pronunciare una parola è come toccare un tasto sul pianoforte dell'immaginazione (Ricerche Filosofiche, I, 6). Un'espressione verso la quale un poeta non può rimanere insensibile. Bella la poesia.
RispondiEliminaWolf :-)
Sempre benvenute le tue associazioni mnemoniche Wolf!:-)
Eliminagrazie del passaggio.
a proposito del libro: la voce natural di Kristin Linklater, credo che avrei proprio bisogno di leggerlo.
(con la mia voce non ho mai avuto confidenza).
..mangio le sillabe, condensando il sapore e il liquido..
RispondiEliminaun abbraccio stretto..
m.
(occhio a non sputare fuoco!:-)))
Eliminaciao Moni
Molto ispirata. E-vocativa. Avrei sostituito il primo impellente imperativo con "Insegnami". Ma l'autrice sei tu dunque... brava Carla.
RispondiEliminahai ragione Luca, anche Insegnami ci stava benissimo...
Eliminase la dedicavo a un professore!;-)
con le immagini ho un rapporto meraviglioso e le ricerco sempre.
Grazie del pensiero :-)
la curva esigente del corpo, è strepitosa!
RispondiEliminapossiamo pensare a quelle che conosciamo bene, e a quelle che ancora non conosciamo...
Eliminatutto ciò che è materia, tutto ciò che è carnale...
l'anima, ad esempio.
Buona serata Massimo!
rinascere attraverso una mutazione del corpo e dell'anima... davvero bella!
RispondiEliminaChapeau!:-)
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