Stin anasa pou tremi
- mazhèvo -
to derma tis ichos
kai traghùdhi to kalonì.
*
Nel respiro che trema
- raccolgo -
la pelle del suono
e canto la bellezza.
* * *
Einai stin glossa sou
pou i glossa mou pernei
tin telia morfì tou ihou
pini i stagona sto fos;
to exomioni kai to anakalipti.
*
è nella tua lingua
che la mia lingua prende
la forma perfetta del suono.
Beve la goccia scavata
nel cono di luce;
lo assimila e lo scopre.
* * *
aplono ton afhenikò
kai sou prosfero tin lipsi
tou fridiou
anastenazontas sto polmoni
aplomeno ston tiflò spasmò
stin ptisi xilion, - sta xili,
xoris anasa
distendo la mia giugulare
offrendoti il piglio
del ciglio
ansimante nel polmone
teso allo spasimo cieco
nel volo di labbra - su labbra -
in apnea
* * *
ichnos adiorato
spitha mia skepsis
kintondan se mes'ta kimata
- i kapni i copsi i ourani -
mistirio mou, glossa
na mporusa na se diashiso
san spitha gemati
to fos aplomeno
dosmu tin maghia.
*
impronta impercettibile
scintilla di un pensiero
guardarti tra le onde
- i fumi i solchi i cieli -
aperti oltre confine
Mistero mio, linguaggio
poterti attraversare
come scintilla piena
in luce riversata
tu dammi la magia.
una lingua, il greco, che esalta la bellezza e il significato dei tuoi versi... bellissime poesie
RispondiEliminaCiao carissima, grazie.
RispondiEliminaSul vecchio blog avevo raggruppato tutte le mie *ecricsi fotòs*.
Tutti noi abbiamo una *lingua* che sentiamo più consona al nostro dire, sia per musicalità, vuoi per espressione...
(magari quando ho tempo ne aggiungo qualcuna:-).