venerdì 1 febbraio 2013

Cosmologia di un micro mondo


Il tempo brucia
quando la tecnologia lede i suoi filamenti
- la fibra non ha più la sua struttura
antica dove l’attimo era eterno -
La calma del cigno è la fiera
stagione del mio canto.



Penso forte
alla tua anima che miete
la mia pagina sulfurea.
Il paesaggio si fa luna
campestre in fase di eruzione.

* * *
Voglio avere i miei segreti
nella gondola di nylon
La laguna li protegge.

Ti chiamo, per la vite da potare,
deve essere morta,
è importante farlo adesso.

Ho sempre paura
di staccarmi dalle cose
siano esse indumenti
o sensazioni.
Poi prendo coraggio
ed è come salire un gradino,
mi sento più leggera.

(Vorrei essere felice
come in questo momento
che il sole accende di miele
il mio tavolo in noce,
che guardo con occhi lontani
la fiamma del polso
fiorirmi di fronte).

Il poema della fiaccola che arde
si compone nel bivacco
dove lo stare è transitorio
ma determinante
perchè il fumo salga lento,
e segua una presenza.

Non posso giudicare,
non devi giudicare!
E ti combatte la memoria
dove il tranello inganna.

7 commenti:

  1. a proposito della Cosmologia di un micro mondo, appena guardo un cigno, mi viene subito a mente un "vasino" (quelli usati dai bambini piccoli).

    in effetti deve essere un sogno ancestrale, quello d'usare un cigno come destriero. infondo i cigni non sono altro che cavalli.

    un buon sabato.

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    1. Grazie Michele, questo tuo pensiero mi ha fatto sorridere e immaginare il cigno quando si "impenna"

      un buon sabato piovigginoso anche a te!:-)

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  2. sorridi, se ti dico che a volte penso a te come una Ninfa del Lago?

    :-)

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    1. sorrido, si, perchè più che una ninfa di lago
      io mi sento Artemide!
      ;-)

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  3. e si può danzare con le parole
    sopra laghifoglie

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    1. Grazie Cris, la danza segue la mia scrittura come il respiro solitario di un ago di pino sospeso...
      a presto!

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  4. Dimenticavo, la bella foto del cigno è di Gianmario Lucini.

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